giovedì 9 dicembre 2010

Il codice della strada è un’opinione?

rumiz tachimetro-500
Navigando la rete in queste tristi ore per il ciclismo amatoriale ho letto questi post che vi propongo……

martedì 30 novembre 2010

Un “Falco” di 50 anni

Eccomi qua! “…Ancora una volta sulla breccia, cari amici…“  100_9947
Dopo molte insistenze mi ritrovo di nuovo a commentare, non la solita e necessaria uscita in bicicletta, ma un compleanno. Anzi, IL compleanno del nostro collega,  amico, ma soprattutto del nostro compagno di tante “passeggiate” in bicicletta,  il nostro diversamente giovane Falco. (Marco) 50 ANNI. Un numero che da solo fa girare la testa. Ho provato a considerarlo in altri modi:  600 mesi, o 18.250 giorni,  o 438.000 ore, oppure 26.280.000 minuti, sono andato in crisi di fame. Anche se per una parte di noi questo evento è già passato, da pochissimo tempo si intende, riviverlo e condividerlo tutti insieme in allegria e buonumore con la tua famiglia è stato piacevole. Ripensando con commozione alla lettera che tua moglie ti ha scritto mentre la leggevi davanti alla tua specialissima, soprattutto per i 97 chili di peso, scritti senza misericordia, ho pensato alle nostre mogli, per chi le ha ancora. Tra noi cinquantenni, la vanità sportiva ha sostituito l’orgoglio sessuale. Le mogli , ormai non si preoccupano più delle scappatelle.
Una mountain-bike è più temuta di una ventenne. Il cuore del marito, oggi, rischia soprattutto in salita. Lo riduce a vestirsi come Arlecchino e camminare come Charlot.
E’ vero. Noi, veri cicloamatori, sappiamo esattamente  quanto pesa la nostra bicicletta ma sappiamo a malapena quanto pesa nostro figlio.
Già. Il peso. Mai avvicinare la bilancia e lo specchio. Scoprirsi panciuti e sovrappeso è fatale.
Siamo tanti “Impantanati” che imploriamo alle nostri dolci metà le parole giuste quando siamo stati staccati al rientro a casa.
Che il vento sia con noi…
Per quelle che stoicamente sono rimaste, nonostante che una buona parte del sabato e a volte pure la domenica, sole a casa. Rita Pavone gli andava meglio. Veniva lasciata sola solo la domenica. Per quelle che rispondendo a telefonate al limite della decenza
“ …Buonasera. Ho la pippa in carbonio. Se viene gliela faccio vedere!...” . Vagli a spiegare che era il ciclista e non il solito pervertito.
Per quelle che sono ancora convinte che passato il tempo per crescere, e pure per maturare, ci sia rimasto il tempo per capire “ad’piantéla lì” una buona volta. Né !.
Grazie. Ci rendiamo conto che l’avervi regalato solo una settimana ( da DIO ) sulle Dolomiti è stato troppo poco.   In conclusione caro Falco, invecchiare non è stato mai facile per nessuno, ma tutto il gruppo di “ Torino in bicicletta “ ti è vicino in questo momento.
Buon compleanno.

PS:
Se ci vedete passare salutateci, ma non chiedeteci di rispondere. C’è chi ha alzato un braccio, ed è rimasto in quella posizione per un mese.

Ciao da Willy

domenica 14 novembre 2010

IL GRUPPO PERDE I PEZZI MA NON IL VIZIO!

Statale del lago di Avigliana sabato 13 novembre:siamo in sette (Guty, Mauricio, Willy, Rujano, Greg , Renzo ed io), procediamo in fila indiana ad andatura regolare, quando all’improvviso vedo un’Audi A5 puntare decisa verso di noi in fase di sorpasso, peraltro vietato dalla linea continua; non un accenno di rallentamento, tanto meno di rientro nella sua corsia, ed è un attimo: sfreccia a pochissimi centimetri da noi, con il mio dito medio ad accompagnare il passaggio….il peggio sembra essere passato, ma sento alle mia spalle degli urli “ferma, è caduto!” Mi fermo immediatamente, vedo un bici in terra, torno velocemente indietro e vedo Willy piegato in due che si sta rialzando, per fortuna…..

Willy sta bene, accusa dolori al costato (le radiografie non riscontreranno alcuna rottura), la bici sembra sana, (ma le leve del cambio-freno saranno da sostituire) e decidiamo di riaccompagnarlo alla ciclabile che lo separa dalla sua auto…

Il Greg che ha visto la dinamica dell’incidente, dice che Willy ha sbandato vedendosi improvvisamente l’auto così vicino facendo un gran bel volo e ricadendo sul guard-rail, e che lui stesso per evitarlo ha rischiato grosso..….ora, ripensando alla disastrosa caduta di Guty (auto che invade la nostra corsia) ed a questa, non so cosa poter augurare a coloro che non solo non rispettano i limiti di velocità ma se ne fregano altamente delle biciclette e che anzi le considerano (e sono molti in Italia) solo degli impicci lungo il percorso…..

Noi decidiamo di proseguire lungo la strada promiscua che porta a Pinerolo, ma verso Cumiana perdiamo un altro pezzo del Gruppo: Il Guty accusa dolori alla gamba, non vuole forzare il ritmo e preferisce un tranquillo ritorno a casa; orfani di Garminator, la nostra meta diventa il classico Costagrande con il ritorno dalla medesima via.

Che dire….abbiamo terminato il 2009 con l’incidente del Grillo, in primavera si è scassato Gutierrez, in estate è caduto Greg, ora Willy, direi che possiamo porre la parola fine alla stagione degli incidenti, no?

p.s.: il vizio ovviamente è quello di pedalare….alla faccia degli automobilisti incoscienti.

“cassani”

sabato 16 ottobre 2010

Varianti collinari

Immag008 Ci ritroviamo in tre, Gutierrez, Mauricio ed io, per una giornata di solo bici nella bella collina Torinese; il meteo è abbastanza clemente, mattinata fredda ma già verso mezzogiorno i raggi del pallido sole ottobrino cominciano a scaldarci, o forse sono le impennate al 14% della nuova variante proposta dal Guty: già, perché appena tornato in possesso del suo Garmin, ha immediatamente provveduto a sperimentarlo cercando e trovando un percorso alternativo che da Capriglio porta a Passerano-Marmorito senza percorrere la statale del fondo valle. Inutile dire che la nuoImmag007va strada si è rivelata una vera manna per noi ciclisti: pochissime auto, bei panorami autunnali e strappi in salita ideali per un buon allenamento: assolutamente da riproporre con il resto del gruppo! Occorre far notare che senza l’aggiunta della salita di Baldissero, Eremo e Colle Maddalena il tragitto misura già un 130 km circa, con un dislivello di 1500mt…non male per essere a metà ottobre e con un allenamento post-vacanziero ridotto ai minimi termini… Ovviamente oltre a spingere sui pedali si è anche parlato di upgrade ormai già ben definiti, ma non vogliamo ancora svelare nulla…..il tutto è legato alla vendita della mia motocicletta: fatto ciò, si metterà in moto (scusate il gioco di parole) un meccanismo diabolico!  e riecco finalmente il garminetor

A presto ed alla prossima uscita!  

“cassani”

giovedì 14 ottobre 2010

UN PRANZO “PRODROMICO”

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Un pranzo che??? Ogni tanto il nostro Greg ci stupisce con qualche termine utilizzato per lo più per questioni giuridiche ma che talvolta ben si associa alle nostre passioni…. Allora, per” prodromico” si intende …una cosa…credo circolare….dunque non spigolosa…non è difficile, è che non mi viene subito…magari ci penso un po’…il pranzo, il pranzo del gruppo: ecco parliamo di quello! Luogo prescelto il medesimo di due anni fa, i partecipanti idem, con l’eccezione di Micky e del Grillo impegnati altrove; ovviamente si era pensato (sempre come due anni fa) di unire una salutare uscita in bici giusto per aumentare un po’ di più l’appetito, se mai ve ne fosse bisogno, ma invece all’ultimo momento buona parte del team ( Guty, Falco, Meo, Willy e Rujano) opta per il tour al santuario del ciclista, Atalante a Cherasco! Dico buona parte, perché Dany, Greg e Cocodrile raggiungeranno il locale per conto loro mentre gli indomiti Mauricio e “cassani” affronteranno un bel mangia e bevi collinare. Puntuali come il trenino svizzero del Bernina ,all’una siamo tutti con le gambe sotto al tavolo! E come ogni anno i propositi per il futuro si sprecano, quest’anno forse un po’ meno roboanti, ma comunque impegnativi….vedi i 90km in tre ore come obiettivo del Greg che sembrano alla portata…tra un agnolotto ed un fritto misto….il Ventoux che è ancora dietro l’angolo….fatto sta che come sempre sono i soliti noti ad avere centrato tutte le mete: Cocodrile per l’ennesima volta porta a casa il completamento della Coppa Piemonte (complimenti!), Meo si fregia del primo posto di MTB al trofeo Agnelli (scusate se è poco!), Guty, Willy ed il Greg possono vantare una settimana in Trentino alla conquista di numerosi passi tra cui il mitico Stelvio, il Falco che ha fatto suoi tutti i “duemila” possibili immaginabili, Mauricio ha conquistato le vette francesi, Alpe d’Huez, Izoard e Croix de Fer, Rujano che migliora sempre più in salita e nel look e Dany….bè Dany che ha dalla sua la conquista della vetta più bella in assoluto! Ed ora? Ora basta con gli indugi: tra breve sarà ora di upgrade, massicci o meno, di km al freddo, di the caldi e sempre di tanta voglia di divertirsi! Let’s go!p.s:. Prodromico è un qualcosa, una circostanza che preannuncia l’inizio di un’altra…..devo dire che fa sempre molto comodo avere un vecchio dizionario in casa…..

mercoledì 22 settembre 2010

Nessun tema!

death valley (3) Nessun tema, siamo sempre presenti sulle strade, anche se un po’ meno sul blog ultimamente, vuoi per uscite discontinue e frammentarie, vuoi per mancanza di idee nuove su cosa scrivere per i soliti giri ciclici…Proveremo dunque a proporre qualcosa di nuovo, non necessariamente “pedalato” ma sicuramente pedalabile: la California. E’ uno stato ideale per la bicicletta a cominciare dal clima, mai troppo caldo, mai troppo freddo, presenta un litorale (Big Sur) favoloso, con strade a picco sul mare con un continuo e tortuoso sali e scendi reso a tratti anche più impegnativo a causa del vento….dolci colline dove viene coltivato un ottimo vino e per gli amanti del genere, la possibilità unica di far scorrere le ruote lungo le strada che attraversa la Death Valley per ripercorrere e provare le stesse emozioni dei cercatori d’oro della metà dell’800….E cosa dire di San Francisco? Davvero numerose le bici in una città che per la sua conformazione non si presterebbe molto all’uso delle due ruote a pedali…eppure vuoi per cultura vuoi per moda, il fenomeno delle “fixed gear” è qui diffusissimo: incontri dei mezzi tradizionali ed altri con telai sempre rigorosamente in acciaio ma con ruote ad alto profilo in carbonio e tubolari! Naturalmente non poteva mancare un “visita” a qualche negozio locale di biciclette e posso assicurarvi che con una bella vincita ai casinò di Las Vegas mi sarei comprato di tutto, dagli accessori all’abbigliamento, le novità e le originalità non mancavano di certo! Ma si sa, in vacanza tutto è più bello…Ed ora? Ora sono qui ormai da un mese, la California è solo più un ricordo e l’autunno ( stagione inutile) è alle porte….ma noi saremo sempre qui, sulle nostre strade trafficate, a pedalare e scrivere di sudore e fatica, noi saremo sempre qui….nessun tema.

“cassani”

domenica 8 agosto 2010

Colle della scala, Monginevro, Sestriere splendido anello alpino

P1010014[1]Eccoci ancora insieme oggi, Meo, Guty, Willy e io, un poker d’assi, per un cimento di tutto rispetto, tre salite toste che andranno a chiudere un anello alpino a cavallo tra Italia e Francia. Ci troviamo in auto a Torino per raggiungere Ulzio dove inforchiamo le bici e raggiungiamo Bardonecchia da dove si inerpica la prima rampa di giornata, il colle della Scala ( o alla francese “col de l’Echelle”). Salita che si inerpica in uno scenario favoloso di montagne e cielo, il tutto condito da una giornata fantastica senza la presenza di una nuvola. In cima percorriamo l’altipiano posto a 1700 che sembra fatto apposta per chiassosi picnic estivi (in rigoroso rispetto della natura!). Foto dP1010018[1]i rito e discesa verso il lato francese. Percorriamo il fondo della valle della Nevache direzione Briancon. e arrivati al bivio giriamo a sinistra per salire sul secondo colle di giornata, il Monginevro lato francese. Arrivati ai 1854 mt del colle scendiamo fino a Cesana per poi risalire dalla strada meno frequentata ma più dura al colle del Sestriere 2035 mt. Panino e poi rapida discesa verso Cesana e Ulzio dove ci attendono le macchine e a fine di questo splendido anello! Adesso per quanto mi riguarda, una breve sosta vacanziera, ma per fine Agosto saremo di nuovo in sella! Buone vacanze a tutti P1010022[3]Falco!

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sabato 31 luglio 2010

Colle delle Finestre (un altro tassello)

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Eccoci qui, sempre i soliti tre, Guty, Willy e io Falco, in questi sabati estivi ancora presenti per salite di “peso” e di “nome”. Oggi affrontiamo il colle delle Finestre arrancando dal lato asfaltato e quindi per i puristi “meno nobile” ma sicuramente bellissimo sia come fondo che come panorama. Per quanto riguarda la fatica….. il dislivello è lo stesso della parte sterrata e alla fine si sente, specialmente negli ultimi km in cui il ciclo computer non smette mai di segnalare dislivelli in doppia cifra! Arrivati in vetta dopo una salita iniziata a Pinerolo (dopo un avvicinamento intrapreso a Piscina) abbiamo anche la conferma da due sventurati saliti dallaP1010001 parte sterrata che la scelta fatta è stata quelle giusta, in quanto la strada lato Val di Susa è ciclabile unicamente in mountain bike!! Alla fine saranno 116 km per 1855 mt di dislivello, un bel giro, peccato che la nebbia ci abbia permesso poche foto in vetta, anche se quella del cartello è sempre d’obbligo!
Ciao Falco

domenica 25 luglio 2010

AQUILA E BRAIDA: TEST PER TRENTINI

Immag012Certo che per chi ha scalato Stelvio, Rombo e altri passi ancora, un “misero” Aquila e Braida può sembrare riduttivo ma il Falco, Rujano, e “cassani sapevano che potevano essere un ottimo test per verificare la forma dei nostri vacanzieri trentini Guty, Greg e Willy. Il clima fresco e ventoso di stamattina è benedetto da tutto il gruppo tranne che da me (preferisco una settimana di afa che un ‘ora di vento!), e questo contribuisce a rendere allegra l’atmosfera nel gruppo….tranne che per me….ma finalmente ecco che inizia la salita e con essa cessano anche le raffiche che ci flagellavano in pianura. Subito Guty, Greg e Willy si portano in avanti come per far valere lo stato di forma acquisito dopo una settimana in altura, ma noi non molliamo, anzi Rujano ed io rilanciamo l’andatura con il Falco che preferisce mantenersi a ruota dei “trentini”. La discesa non dice nulla di nuovo, nel senso che quando arrivo alla fontana di Sangonetto mi vedo il Falco già abbeverato e seduto sulla panchina chissà da quanti minuti…. Riempimento di borracce e via con la seconda salita di giornata, il Braida lato Val Gioie, dove incontriamo Albert, il George Hincapie “de noantri”, in perfetta tenuta Sky Team: foto ricordo in cima, un po’ di scambi di vedute sul Tour de France pro e contro Contador, qualche battuta tra di noi e pronti per un’altra discesa con conseguente rientro a casa. Un rientro abbastanza veloce con un Guty visibilmente innervosito dalla andatura “isterica” del Greg…capito ora come staccarlo in salita Avvocato?

“cassani”

venerdì 16 luglio 2010

L’ATTACCO DEL MOSTRO “ LO STELVIO”.

324Eccoci di nuovo pronti per la settimana ciclistica sulle dolomiti. Per quest’anno decidiamo sotto un mio forte convincimento di soggiornare nei pressi di Merano per favorire l’attacco dello Stelvio. Arriviamo a destinazione Sabato 10 ad attenderci un caldo torrido, il termometro segna 38°C, sembra quasi che la bolla africana di Cesenatico (Nove Colli 09) abbia deciso di accompagnarci lungo il soggiorno. Quest’anno ci sono un po’ di cambiamenti, vengo nominata reporter del gruppo e potrò seguire i miei compagni non con la bici ma solo con il cuore. Un breve riepilogo … Domenica i nostri ciclisti, gruppo formato da Guty, Willy, il Masso e Simone (il Lombardo) decidono di fare una pedalata sotto la bolla di calore dirigendosi verso Maso Corto (2014m) in Val Senales partendo dall’albergo sito a Rablà (500m), un ascesa 314di circa 20 Km. Lungo la salita i nostri ciclisti incontrano i fratellini Shleck di Gallarate accompagnati dai genitori, subito va rivolto un pensiero a loro se a 13 anni vanno così a 20 saranno come Andy al tour? Per gli amanti delle Cime e gli sfegatati del brevetto dello Scalatore, peccato tutta questa fatica per poi non mettere una bella X, si perché mi giungono voci che valgono solo i Passi e Val Senales risulta essere solo una “signor salita” e non un Passo! Il secondo giro, sarà forse il giro più impegnativo della settimana a detta del Masso, forse per il caldo forse per la distanza. I nostri ciclisti scelgono come destinazione Passo Palade e il Passo della Mendola. Sin da subito si evidenziano le differenze del gruppo: un Lombardo che va troppo, un Guty che nonostante l’incidente della clavicola è come sempre determinato e grintoso e chi invece si fa prendere da delle crisi psicologiche e decide di concludere gli ultimi sette Km in treno terrorizzato dal caldo africano! Alla fine sarà un giro di 120 km con 2000 m di dislivello. E arriviamo a Lui, all’aspettato e discusso per tutto l’anno, il re delle salite, lo Stelvio. Simone per una questione organizzativa decide di intraprendere l’impresa da solo o meglio si organizza con i fratellini Shleck di Gallarate, mentre il gruppo decide 301 di rimandare di un giorno l’impresa. Io decido di scortarli in auto, quasi voglia essere partecipe dell’impresa dopo due anni che conservo la tappa ben custodita nel cassetto. Partenza in bici dal passaggio a livello di Spondigna. Il Primo tratto fino a Trafoi la salita si presenta non troppo difficoltosa la situazione cambia da Trafoi alla cima. Il paesaggio è spettacolare, i 48 tornanti che sorgono dalla montagna come se fossero un quadro di Picasso. Provo un po’ di commozione, un groppo alla gola, un sentimento forte mi domina dentro … rievoco immagini del grande Coppi, lui sì in attacco sullo Stelvio! Il Guty, come sempre è il primo del gruppo, l’impresa risulta molto dura fino al tornante n. 24 per poi mollare “leggermente” nella seconda parte della salita. Gli ultimi 5 tornanti il Masso va in una profonda crisi psicologica portata dall’assenza di ossigeno le sue sinapsi sono in un delirio mistico, ma non molla forse perché ad attenderlo in Cima ci sono io. Io mi improvviso CT del gruppo, aspetto il gruppo munita di asciugamani per il sudore, di cambio ciclistico, acqua, frutta, cocacola e panini! Oltre a me in cima ad attenderli c’erano anche Simone Federica e il piccolo Ale. Qualche fotografia d’obbligo alla Cima Coppi, per poi scendere dal lato di Bormio e transitare per la Svizzera, Giogo di Sta Maria, Mustair, anche qui il paesaggio svizzero è incantevole!, per poi ritornare in Italia via Malles e Glorenza. Cosa dire per finire? Piacevole vacanza e piacevoli salite, un complimento a tutti i componenti del gruppo e ancora 1000 altre volte di salite come queste in allegra compagnia! C’è già chi pensa al Passo Rombo domani… Buona pedalata a tutti, con affetto,
dany.

giovedì 15 luglio 2010

LE TOUR C’EST LE TOUR

Les Trois PoisAbbiamo assistito quest’anno ad un bellissimo Giro d’Italia, forse il più bello dal 1997, e quasi tutti gli addetti ai lavori sono stati concordi nel dire che è stato corso come il Tour, da qui la sua bellezza….Forse questa affermazione non renderà pieno merito alla corsa Rosa, ma è la verità. Sarà per l’organizzazione mastodontica, sarà perché si corre a luglio (mese di vacanza per i francesi ed altri europei) ma la spettacolarità e la “grandeur” è davvero unica. Fatta questa premessa non rimane che raccontare la giornata di sport vissuta da SuperMeo, Hincapie e “cassani”; trasferimento in auto sino a St.Jean de Maurienne dove lasciamo la vettura nel parcheggio poco distante dall’arrivo di tappa con stand e bancarelle già operative alle 10:30 del mattino. Rapida ricognizione dell’ultimo kilometro e poi via verso il lungo rettilineo (12 km) che conduce al bivio per il Col de la Madelaine; 20 km di salita con una pendenza media dell’otto per cento circa con un’ unica pecca: una sola fontana lungo il percorso (senza dover entrare nei paesi) posta peraltro intorno al quinto kilometro… non vi sto a raccontare l’assalto al bar-ristorante in cima al colle per accaparrarsi qualche bevanda…! Allo scollinamento i fin troppo zelanti gendarmi non ci permettono di percorrere gli ultimi 100 metri che ci avrebbero consentito una foto ricordo al cartello, obbligandoci a passare bici alla mano dal prato scosceso Evans per circumnavigare il Gran Premio della Montagna….qualcosa di simile ci era già capitato alla Bonnette, ricordate? Troviamo poi un punto favorevole di avvistamento al primo tornate del versante opposto ed a questo punto non rimane che attendere la mitica carovana pubblicitaria ed infine loro, i corridori! Occorre ammettere che tutto sommato il tempo passa tra la “bambinesca” ricerca di gadgets lanciati in gran quantità dai veicoli pubblicitari e l’osservare il colorito popolo

dei ciclisti venuti da tutta Europa e non solo, per questo primo assaggio di vera montagna. Ma eccoli finalmente! Preceduti come sempre dal gran strombazzare di clacson delle auto dell’organizzazione e delle moto della gendarmerie, arrivano i nostri eroi: i primi a transitare al GPM sono quattro corridori tra qui riconosciamo il nostro Damiano Cunego: e se fosse il suo gran giorno finalmente? Seguono a circa un minuto e mezzo i veri leaders del Tour, Andy Sleck e Contador: salgono ad una velocità incredibile, quasi senza apparente fatica, le zip delle maglie completamente aperte per far fronte al gran caldo…..ad un paio di minuti ecco apparire il nostro Ivan Basso, Van Der Broeck ed Armstrong: salgono bene anche loro ma forse con un po’ di grinta in meno ed un po’ di fatica in più….e poi via via tutti gli altri, bravissimi e grandissimi tutti, dal primo all’ultimo, ed un gran dispiacere nel vedere Cadel Evans così in crisi causa una lussazione (o presunta rottura) al braccio che gli impedisce di alzarsi sui pedali per rispondere agli attacchi o semplicemente aumentare il passo…..però che lottatore!  Un po’ di confusione tra ciclisti, camper e moto al momento di affrontare la lunga discesa che ci riporta verso la vettura, ma fortunatamente senza alcun problema.  Al termine della giornata, fra le molte considerazioni sportive fatte, una a mio parere può prevalere su tutte: ma in quale altro sport un appassionato può fare le stesse cose di un prof? Possiamo scalare le medesime vette, nello stesso giorno e con lo stesso clima…..magari a velocità un “pochino” inferiori….ma quando un tifoso di calcio potrà mai calcare l’Anfield Road, l’Old Trafford o il Bernabeu?

“cassani”

sabato 3 luglio 2010

Colle dell’Iseran il freddo nei giorni del gran caldo

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Proprio così, mentre nella pianura torinese si consuma una delle giornate più calde dell’anno, noi saliamo al colle autostradale più alto d’Europa ( non si arrabbino gli amanti della Bonnette che pone la sua maggiore altezza non al colle) e troviamo neve, freddo e pioggia in discesa… tanta pioggia. Ma si sa quando percorriamo queste strade non solo dimentichiamo la sfiga ma la assumiamo a fedele compagna per impreziosire l’obbiettivo raggiunto. Siamo i soliti 3, quelli del Moncenisio di sabato scorso per capirci, lasciamo l’auto a Lanslebourg e dopo la salita spaccagambe iniziale percorriamo il fondo valle per poi affrontare le rampe dell’Iseran partendo da Bonneval. Saranno alla fine 65 km per 1465 mt di dislivello, in quanto la pioggia stoppa altre velleità, ma in ogni caso parliamo di pendenze di tutto rispetto spesso in doppia cifra con picchi al 14%. Chapeau a Willy che dopo il suo primo 2000 di sabato scorso dopo una settimana firma quasi un 3000! Complimenti a Guty che alla seconda uscita importante dopo l’infortunio sale senza problemi addirittura tentando allunghi (più di testa che di gambe) complimenti a me (Falco) per essere stato capace (l’insegnamento del guty ha aiutato) a schiacciare un po di più del solito i freni nella brutta discesa sotto la pioggia e senza parapetti. Saluti a tutti …..anche a chi ha scelto di pedalare al caldo torrido!!!!

PS Un gran bacione a Dany (lei sa perché)

Falco

venerdì 2 luglio 2010

IRONMAN-NICE 2010

bici2La “house-music” sparata ad alto volume è davvero coinvolgente, lo speaker è incredibilmente “dopante”, i suoi continui ed ossessivi “GO-GO-GO-GO-GO rendono l’atmosfera altamente elettrica, il pubblico e soprattutto gli atleti sono carichi di adrenalina quando mancano ormai solo quindici minuti alla partenza…..e sono esattamente le ore 6:15 di domenica 27 giugno: l’IronMan Nice 2010 sta decollando.

Ore 6:30: BANG! I quasi 2500 partecipanti si lanciano come un corpo unico verso il mare aperto alla disperata ricerca di compiere a nuoto i 3,8km nel minor tempo possibile…è uno spettacolo pazzesco: un mulinare vorticoso ed ininterrotto di braccia, gli uni accanto agli altri, sembra un enorme bruco marino che si allunga a dismisura mano a mano che le persone si gettano in acqua…in circa tre quarti d’ora i primi Iron usciranno dal mare per inforcare la bicicletta, gli ultimi molto tempo dopo… La sezione ciclismo prevede 180 km da percorrere nell’entroterra di Nice, e vi posso assicurare che di pianura, a parte la Promenade, non ne esiste: è un continuo salire e scendere con colli che arrivano anche a 1000mt sul livello del mare; d'altronde il termine “pianura alla francese” non è solo un detto… Le biciclette presenti sono un inno alla aerodinamica, quasi tutte molto profilate, quafavolosa!!! si tutte con ruote in carbonio a medio ed alto profilo e tutte con appendici al manubrio per fendere meglio l’aria: una stima dell’organizzazione ha previsto un costo medio delle bici di circa 6000 euro con punte di 15000!!! Inutile dire che numerosissime erano le Cervèlo… Fa riflettere il fatto che tutte queste bici erano “posteggiate” in prossimità dell’uscita della sezione nuoto sin dalla notte con una costante sorveglianza da parte dei volontari…e non è stato registrato nessun furto, nemmeno nelle manifestazioni precedenti….chapeau! Terminata la fatica a pedali, i partecipanti si lanciano verso l’ultima prova, la Maratona. Dalla spiaggia del Centenario all’aereoporto e ritorno, con percorso da ripetere quattro volte per poter totalizzare i famigerati 42km di corsa…e qui, complice la bassa velocità, si vede davvero la fatica in volto in tutti i concorrenti, tranne i primi 100 ovviamente: per loro c’è la possibilità di giocarsi i 50 posti disponibili per il campionato del Mondo che si svolgerà alle Isole Hawaii…. Se poi si tiene anche conto che poter diventare “Finisher” occorre terminare la prova in 16 ore, mentre alle ore 21:00 c’erano ancora concorrenti sul percorso di gara, e quando il primo assoluto, lo spagnolo Marcel Zamora ha impiegato 8h, 25’, 33”, ebbene tutto ciò può vagamente rendere l’idea della estrema durezza di questa prova e di cosa il fisico umano può sopportare. Infine alcune note: La manifestazione si è svolta un clima di assoluta allegria, il pubblico presente lungo la prova è stato stimato in quasi 90.000 spettatori e la chiusura di due delle tre corsie dell’arteria principale della città non ha provocato alcun malcontento tra gli indigeni…eppure Nice dista solo una quarantina di km dal confine italiano….e noi siamo così diversi….

“cassani”

sabato 26 giugno 2010

Moncenisio il ritorno del Guty, primo 2000 di stagione e… non solo

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Giornata di forti significati per il ristretto plotone di TiB presente all’appuntamento. Siamo infatti solo in tre oggi e tra noi c’è finalmente Gutyerrez al ritorno dopo la brutta caduta e il forzato fermo con varie fratture. Devo dire che il nostro eroe deve aver dato fondo a tutti gli strumenti che permettono a un ciclista di tenersi in forma anche non potendo pedalare perché la sua performance risulta più che buona calcolando lo stop. Oggi era senz’altro anche la giornata di Willy che celebra nel migliore dei modi il suo primo 2000 della carriera di cicloamatore e che proprio su queste rampe due anni fa aveva iniziato un calvario di cui non c’è più traccia nel fisico e nella mente! La giornata insomma di grande valore simbolico oltre che di divertimento. Sulla strada del ritorno cambiamo percorso percorrendo al contrario la dura salita che il giro ha affrontato due anni fa passando per il comune di Moncenisio e il suo laghetto. Discesa molto tecnica ma asfalto quasi perfetto. Anche quest’anno la simbolica tacca del 2000 è in cassaforte, ora fuoco alle polveri, già si parla di giro del Sestriere per il prossimo week end!

Ciao a tutti Falco  Dimenticavo ecco il garminetor

sabato 19 giugno 2010

Strana estate a bassa quota Vigone Colleta di Cumiana Braida

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In questa pazza estate per ora di piogge e basse temperature le grandi cime ci risultano ancora impossibili e quindi “teniamo gamba” con percorsi misti e salite che non ci portino oltre i 1000 mt di altitudine. Ci troviamo in 5 stamani Andrea, cassani, Dany, Willy ed io. Ci dirigiamo verso Vigone percorrendo una sessantina di km in perfetta pianura con spunti velocistici che ci fanno sudare anche senza salite. Poi salutata Daniela che preferisce per oggi evitare salite affrontiamo la sempre ostica ascesa della colletta di Cumiana, per poi, passato Giaveno, salire al colle Braida versante Valgioie. Anche oggi facendo lo slalom attraverso le nuvole abbiamo miracolosamente evitato la pioggia, però che tempo infame! Speriamo per le prossime uscite…. c’è nel gruppo voglia di uscite da ricordare e poi……. ormai il Guty deve essere quasi pronto per il debutto! Sarà presto in forma? Io dico di si! Sarei pronto a scommetterci!!
Ciao a tutti Falco

giovedì 3 giugno 2010

Finalmente è Estate...

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 Ci ritroviamo in una piccola delegazione di Torino in Bicicletta alla fontana di Rivalta. Più precisamente , oggi, siamo in tre David, io e Andrea e come al solito ci facciamo aspettare da David non in grandissima forma, lamenta di aver mal di gola. Ci dirigiamo direzione Pinerolo, per poi salire a Pra Martino da Villar Perosa. All'andata, decidiamo di saltare la ciclabile e di percorrere la statale per raggiungere più velocemente Pinerolo. Iniziamo la salita, dopo circa 50 m perdo il contatto dai miei compagni dalla giornata, la giornata è bellissima, fa caldo e la strada si presta alla riflessione per l'assenza di rumori.  Salendo, mi convinco, che non è un caso che oggi ci troviamo a pochi metri dalla Casa di PraMartino, sono statfotoi forse i nostri cuori a trasportarci fin qua su, meta ricca di ricordi ed emozioni della nostra gioventù, forse per portare per l'ultima volta il saluto a Gabriele. Una volta raggiunta la cima, se così vogliamo chiamarla, ci buttiamo giù facendo molta attenzione alla discesa ripida e tecnica e raggiungiamo Costa Grande, passando davanti al Guty's wall. Da Costa Grande ci dirigiamo verso Cumiana, per l'ascesa alla Colletta, che caldo ragazzi è finalmente arrivata l'estate, alla fontana di Giaveno il termometro segna 34°C. Da Giaveno ritorniamo a Trana per poi salire il breve strappetto di Villarbasse e ritornare a Rivalta dalla ciclabile di Sangano. Anche oggi, un'altra giornata in splendida compagnia e accompagnati dal sole.

Ciao Gabriele!

dany

domenica 30 maggio 2010

Uno sguardo dal Lys

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Occhio alla buca…dai un’ occhiata in coda al gruppo…da qui è proprio un bel vedere…ci vediamo domani…come non possiamo commentare così il nuovo paio di occhi del nostro Rujano! Operazione perfettamente riuscita, belli, e con garanzia illimitata! Bravo Ruj! E ancora dobbiamo vedere il risultato delle saldature ossee del Guty….che giorni ci attendono…! E scrivere di ciclismo? Pronti, siamo qui per questo: Oggi presenti in cinque, Falco,Willy, Mauricio, Rujano, ed io, tutti rigorosamente in divisa sociale. La meta odierna è il Col del Lys: lo so, non è assolutamente una novità ma quest’anno il giro non l’avevamo ancora percorso e rispetto agli anni precedenti siamo in forte ritardo! Lacuna colmata: tragitto classico, con salita da Viù e discesa da Rubiana; a proposito di discesa, oggi credo di esser riuscito a battere ogni record di lentezza, più che una bicicletta sembrava scendesse un cingolato…ma di quelli della Prima Guerra Mondiale, mica gli ultimi! E che dire del Giro d’Italia appena concluso? A mio parere il più entusiasmante dal 1997! Grandi i corridori, bei percorsi, e vedere quei muri di neve sul Gavia ci hanno fatto venire voglia di scalare un colle oltre i duemila….chissà se c’è ancora un po’di neve sul Moncenisio…potremmo sempre andare a vedere, no?

“cassani

sabato 22 maggio 2010

PRAROTTO e non solo il prato….. “la maledizione del Guty”

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 La sorte continua ad avercela con il gruppo TiB dopo la rovinosa caduta del Guty di qualche settimana fa' ecco che nella discesa di Prarotto Andrea lo imita, è vero il Guty gli aveva detto “in bicicletta se vuoi diventare un grande fai quello che faccio io!” ma così è prenderlo davvero troppo alla lettera! Ma andiamo con ordine, ritrovo solita ora con defezioni dell’ultimo momento di Willy e Rujano più che giustificate, oggi ci sentiamo in palla e il giro televisivo ci esalta. Ci inventiamo due squadre in lotta per la tappa, io (Falco) team cervélo guido il gruppo per un avvicinamento velocHPIM0606e all’ostica salita di Prarotto, poi lascio al mio capitano Sastre (“cassani nostro”) lo scatto all’arrampicata. L’altra squadra (toriniinbici) si difende ma niente più. Ma qui ecco che nel giro delle fughe bidone e quant’altro si materializza il campione che non ti aspetti….. il nostro hencapie…. (cosa ci fa' al giro?) è un attimo e il mio capitano (colto di sorpresa) è battuto…… poi la lunga discesa e Andrea (team TiB) che chiude un tornante pensando di essere Valentino su Yamaha.. risultato visibile nella foto. Per fortuna niente di rotto solo spavento e abrasioni, come già detto in altre occasioni poteva andare peggio. Finalmente una giornata di sole e di caldo all’insegna della fatica e della sofferenza, insomma una giornata di ciclismo!

Ciao a tutti Falco

domenica 16 maggio 2010

PUNTA ADRIT la presenza del Guty……

038 La meta di giornata si chiama Punta Adret o Adrit, dipende dalle cartine topografiche, dalla cui cima si gode un gran bel panorama con vista sulla Sacra, il Musinè e addirittura la Basilica di Superga. A giungere quassù è ciò che resta del Torino in Bicicletta, cioè Falco, Willy, Greg e “cassani”. Mattinata piuttosto fresca e nuvolosa in partenza, ma con previsioni di miglioramento generale, cosa che avviene grazie forse al solito fastidioso vento…..naturalmente contro. Le piogge continue degli ultimi quindici giorni non hanno permesso i classici allenamenti infrasettimanali e si spera di non essere troppo arrugginiti….ed in effetti non lo siamo: giungiamo all’inizio della salita con il tratto di trasferimento dalla pedalata non troppo “isterica”, (giusto Guty?) e poi ognuno per se, così come ordina da sempre la dura legge della salita! Una salita che all’inizio avevo paragonato all’ascesa del Braida, ma in realtà un po’ più impegnativa, non tanto per la lunghezza, circa una decina di km, piuttosto per alcuni tratti con pendenze in doppia cifra….ma ci vogliamo preoccupare per una cosa simile? Stiamo parlando di Punta Adrit mica ho detto Passo dello Stelvio, giusto Guty? E che dire del ritorno? A parte un tratto con vento a favore dove ha tirato anche Greg (!), per il resto ho dovuto anche io sorbirmi un bel po’ di vento in faccia….ma ti pare giusto Guty? La palma del “Cancellara” di turno rimane ancora al Falco naturalmente, oltretutto come parabrezza funziona anche meglio rispetto a me… Rimangono da annotare alcune “voci” captate al volo in gruppo…”quest’anno lo stacco in salita….”, “sullo Stelvio lo mollo….”, “mi vedrà solo alla partenza….” , tutte provenienti dalla stessa fonte…mi ti pare giusto Guty? p.s.: naturalmente non è vero, però li ho visti belli motivati i tuoi due “rivali altoatesini”….
“cassani”

mercoledì 12 maggio 2010

FIGHT FOR PINK

cassani e vino Iniziative di questa portata non possono che far del bene a questo sport troppo bistrattato: parlo ovviamente del “ A CENA CON I CAMPIONI” svoltasi lunedì 10 maggio all’aeroporto di Levaldigi-Cuneo. La manifestazione si è tenuta in una tenso-struttura enorme atta a contenere 1400 persone tra ospiti ed atleti, questi ultimi posti su una pedana rialzata in modo che i tifosi potessero vederli….mangiare! Ovviamente i menù erano due, uno per gli invitati ed uno apposito per i corridori ed altrettanto ovvio era il fatto che per loro il vino sulla tavola non fosse previsto…. che vitaccia! La cena inizia regolarmente intorno alle 21 (tutte le portate erano ottime), intervallata dall’arrivo dei vincitori dello scudetto di pallavolo del Cuneo e poi, all’atterraggio dei charter, dei “girini”: inutile dire che vederli tutti insieme in una situazione di quasi relax per noi tifosi è stata una bella soddisfazione….roba da sentirsi un po’ ridicoli a scriverlo, ma avere Ivan Basso a fianco a te mentre cammini, sentire Sastre che chiama la famiglia al cellulare, vedere Farrar che ride e scherza con gli amici, o fermare Vinokourov per una foto mentre si reca in bagno non ti sembra vero…… Mi piace il mondo del ciclismo e mi importa poco se ogni tanto qualcuno viene beccato positivo ai controlli, sono affari suoi, ciò non intaccherà mai la mia passione per questo sport….so di andare un po’ contro-corrente scrivendo ciò, ma la disponibilità che hanno avuto con il pubblico questi ragazzi è encomiabile: non dimentichiamoci che avevano appena concluso una tappa molto dura caratterizzata da un vento forte e con numerose cadute, giusto il tempo della premiazione, una doccia e pronti all’imbarco per l’Italia per l’incontro con il pubblico: magari non tutti ne avevano voglia, ma tutti si sono prestati all’evento….e mi viene automatico pensare ai nostri calciatori…

“cassani”

sabato 8 maggio 2010

Braida Colletta Piscina Primavera finita arrivato l’inverno!!

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Si la primavera ancora non vista è finita per lasciare spazio al freddo e al gelo. Il calendario segna l’otto di Maggio ma la foto (non di repertorio) dimostra con abbigliamento e tempo che l’inverno incombe! Ci troviamo in quattro questa mattina cassani, Mauricio, Willy.evo ed io ore 9,00 come i gradi che il meteo propone. Affrontiamo comunque la salita dura del Colle Braida salendo dalla parte più dura, cioè quella di Avigliana. Passando davanti alla sagra di S.Michele lo scenario è grigio e cupo come se il tempo si fosse fermato, la pioggia incombe ma ci risparmia, grazie a Dio. Prendiamo un caffè ci imbacucchiamo con giornali impermeabili e quant’altro e scendiamo nella nebbia verso Giaveno. Appena partiti intravedo un biker che udite udite sale in manica corta e pantaloncini…. lo guardo lo saluto e poi facendo mente locale riconosco in lui Vittorio… confermi? E soprattutto se eri tu come hai fatto a scendere? Affrontiamo poi la colletta e scendiamo a Cumiana per poi allargare verso Frossasco e raggiungere Piscina. Da qui grande cavalcata verso casa. Oggi prima uscita senza il Guru Guty ai box come sapete per la rottura della clavicola. “Ci sei mancato là davanti….”  I Rocks invece sono a svernare al mare, spero all’asciutto! Dimenticavo! Willy oggi sfoggiava il suo nuovo CS500 Polar! grosso come un pannellino solare pare faccia anche le bistecche alla piastra! Scherzo in effetti è molto bello e sono stati risolti alcuni problemi legati all’utilizzo dei pulsanti con un sistema a “basculamento che permette inclinando lo strumento di cambiare le paginate. Unico neo la mancanza di un software installabile sul computer, i dati vanno scaricati in internet, boh.

Alla prossima Falco

domenica 2 maggio 2010

Breaking news Guty cade e si rompe la clavicola

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Mi tuffo in discesa da Talucco, Mauricio riesce a prendermi subito una decina di metri, poi venti, lo vedo allontanarsi…..devo pedalare più forte, rischiare qualcosa in più nelle curve…in fondo oggi è festa, ci sono pochissime vetture e poi sono stufo di arrivare sempre ultimo in discesa…addirittura il Falco e Guty già non si vedono più, loro si che vanno forte….adesso mi impegno un po’ di più…raggiungo quasi Mauricio…ora però la strada diventa brutta, alcune curve sono strette, l’asfalto è brutto e pieno di buche…ecco, ho già di nuovo perso terreno…Mauricio davanti a me rallenta troppo, avrà bucato penso, rallento anche io….vedo un biker che agita le braccia, un ciclista seduto malamente sul ciglio della strada….vedo il Falco, in piedi con il telefono….rivedo il ciclista seduto malamente sul ciglio della strada…è Guty: è caduto.
E’ caduto in discesa a 55 km/h.
Sembra stia abbastanza bene, è sotto shock, ha dolori ovunque….Falco dice che il volo è stato notevole, dice che un’auto ha invaso la corsia opposta e che Guty per evitarla ha centrato in pieno una buca….l’ambulanza arriva quasi subito…la seguiamo sino al pronto soccorso di Pinerolo ed all’arrivo dei suoi famigliari ed accertate le condizioni di salute tutto sommato buone, ripartiamo alla volta di casa. L’auto che ha invaso la corsia ovviamente non si è fermata, voglio sperare che il conducente non si sia accorto di nulla, ma ho i miei ragionevoli dubbi anche se non ho potuto vedere la dinamica dell’incidente. Come concludere questo articolo…”tutto è bene quel che finisce bene?”.. no troppo banale…”Guty torna presto in sella”….mi pare fin troppo ovvio…”la Susa-Susa senza di te non si fa”….ora non esageriamo….e allora? Allora, riposati, stai calmo ed appena puoi usa i rulli, noi magari non esagereremo con gli allenamenti…A presto Marco!
“cassani”
Garminetor..... sino all'impatto!

sabato 24 aprile 2010

Quando il gioco si fa duro……..

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E si quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare o se preferite i molli si squagliano! Appuntamento solita ora stamani ma al ritrovo ci contiamo in due io e Willy, gli altri, tutti gli altri, sono a casa impauriti da due gocce di pioggia in esaurimento. Soprattutto lui, il Gutierrez, guru del ciclo e santone della bicicletta , onnipresente in tutte le uscite, anche con tempi molto peggiori di oggi….. che sia sintomo di vecchiaia? Ok preso atto ci organizziamo e partiamo. Dopo una fastidiosa foratura del sottoscritto e con il sole che ormai fa capolino affrontiamo nell’ordine Piossasco alta, fra. Allivellatori, Colletta di Cumiana, Verna poi scendiamo ancora a Cumiana e raggiungiamo Roletto alta per poi scendere a Piscina e prendere la direzione di casa. Sulla ciclabile troviamo parte del gruppo (Andrea Dany e “cassani”) che finalmente convinti dal sole sono usciti per un giro in pianura. Anche oggi quindi ha avuto ragione chi ha osato…… ciao Falco

venerdì 23 aprile 2010

Novella di un ciclista, perché son così? visto con gli occhi di una donna

Accadde un giorno che una ciclista tutta pink, durante i suoi allenamenti settimanali incontrò un ciclista specialized. La pink, era costretta ad allenamenti duri e sotto sforzo per poter star dietro ai suoi “amichetti” del sabato! Ad ogni uscita del sabato, il suo amico chiamato “La voce del popolo” era pronto per notare il suo miglioramento o peggioramento!
L’incontro avvenne lungo la “salitella piemontese”, chiamata dal popolo dei ciclisti, la Mortera.
La ciclista, non si accorse del ciclista, intenta nelle sue fasi di allenamento “a tutta” con punte del cardio a 180. Ebbene la ciclista non fece caso di aver superato il ciclista che arrancava! O meglio se ne accorse, ma proseguì nella sua fase di sforzo fisico ignorandolo!...gli obiettivi della giornata sono prefissati e poi se non li mantieni a sentirlo la “La voce del popolo”!
Il ciclista, umiliato dal fatto di farsi superare da una donna, tirò giù la leva del cambio a favore di un rapporto più duro e iniziò ad inseguire la ciclista, ma non riuscì superarla.
Due giorni successivi, il ciclista rivide la ciclista, questa volta il percorso era leggermente variato, la incontrò lungo un tratto “mangia e bevi”.
Riconoscendola da lontano, decise di “sverniciarla” ad una velocità sostenuta. Anche questa volta la pink non riconobbe il povero ciclista, ma golosa di mettersi dietro ad un ruota, non perse l’occasione, tirò giù il rapporto e gli andò dietro, “ ciucciando” il più possibile la ruota.
Il ciclista, ogni tanto si voltava indietro per vedere a che punto si trovasse la pink, ma lei sempre dietro…la velocità non era omogenea, il ciclista tirava in pianura e in discesa per poi perdere lungo gli strappi in salita. Arrivati ad un semaforo, il ciclista rallentò, forse ormai stanco della sua prestazione e si rivolse alla ciclista:
Ciclista: “ … oggi prendiamo forse la pioggia?”
Pink: “ no, è andata bene, di certo non consiglio la Mortera, visto le nuvole nere.
Ciclista: “ ah! Sì, non è come martedì scorso!”.
Pink: “ e sì, è stata una bellissima giornata”.
Ciclista:” ah! Si, non ti ricordi di me al Mortera?”
Pink: “NO!”
Ciclista: “ ho provato a starti dietro ma non ci sono riuscito…HO ROTTO IL CAMBIO!”
…e poi il ciclista ripartì…

sabato 17 aprile 2010

Su e giù per la val Sangone …. ma la primavera dov'è?

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Cielo plumbeo freddo per il periodo, previsione di pioggia, eppure siamo ancora in tanti all’appuntamento del sabato mattina. Per un lungo tratto del percorso saremo addirittura in 11 del gruppo TiB e molti di più contando tutti i bikers presenti sulle rampe della Mortera al punto da far sembrare una normale uscita una gran fondo. In cima alla salita causa il caos già detto e le primavere (ormai troppe) del nostro Gutierrez il gruppo si sfalda e mentre “in fuga” Dany e Guty salgono a Coazze il resto del gruppo si dirige verso il Braida via Valgioie. Chiarito l’equivoco molti tornano indietro ma Bic e Davide, ormai troppo avanti, decidono di finire l’arrampicata. Restiamo in 9 e dopo un caffe a Coazze perdiamo altri 3 tra cui il Grillo e Cocodrile che prendono la strada di casa. Saliamo quindi a borgata Maddalena, primo assaggio delle rampe che nel proseguo della stagione ci porteranno all’AquFoto307ila. Scesi affrontiamo la salita che ci porta a Provonda per poi scendere a Gieveno e prendere velocemente la via di casa con la pioggia che ormai aleggia nell’aria. Da segnalare un Andrea in ottima forma che scalpita e che a stento i “vecchietti” del gruppo tengono comunque ancora a freno….. già ma per quanto?!! Anche oggi come dice il guty “una giornata rubata” nel senso che solo il gruppo e la voglia di esserci ci ha strappato da casa per portarci contro previsioni di pioggia a pedalare e divertirci in amicizia. Ecco il garminetor
Alla prossima Falco

domenica 11 aprile 2010

SWIZZERO???? NO NOVI NOVI????? NO GRAZIE

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La vigilia della gara della prima prova della Coppa Piemonte, per me non è certo stata "tranquilla" e la sera è terminata con Birrozze e bagordi fino alle due di notte (non è certo quello che si dice vita da atleta). La sveglia alle sei e da trauma, e per quanto sia strano l' adrenalina sale e si riassapora il clima gara. Novi non è certo una gran fondo rinomata (e i motivi si sprecano...ristori scarni, pacco gara quasi inesistente, e organizzatori da dimenticare) ma fà parte del circuito e non si può mancare a questo appuntamento se si vuole conquistare il brevetto di partecipazione alla coppa. La caotica partenza ricalca quella del mondo delle g.f. pronti via 50 all'ora fino alla prima salita.....cosa che puntualmente accade, per il resto la mia prova è regolare, anzi sono in un gruppo di "assatanati" e per mia fortuna mi cade la catena e nonostante perda pochissimi minuti, non rientro con quel gruppo, ma trovo un plotone più "umano" e arrivo senza tanti patemi con una media considerevole per il mio stato di forma. Cosa che al grillo non accade, poiché ad un bivio non ha visto la strada corretta e ha percorso circa 15km in più....che non gli verranno conteggiati. Le uniche note positive sono principalmente 2 ....finalmente dopo anni d' impegno e di podi la mia squadra è prima in classifica (e speriamo di rimanerci fino alla fine) e l' altra è la clemenza del meteo, che nonostante le previsioni di pioggia è arrivato un tiepido sole a ravvivare una G.F. da non ricordare.
Coccodrille

GRAN CANARIA (quasi come i prof)

6Per quest’anno abbiamo pensato alla grande con una meta ciclistica “da professionisti”, Le Gran Canarie. In ordine, decidiamo di partire Venerdì Santo in compagnia dei nostri cugini ciclisti. Da quest’anno si aggiunge la piccola mascotte, Alessandro, 18 mesi. Atterrati a Las Palmas ci accorgiamo che il terreno è impegnativo, d’altronde se ci giungono i professionisti nei mesi di Gennaio e Febbraio per gli allena menti, un motivo ci sarà?!  L’isola si presenta brulla e molto spigolosa, ricoperta da vastissime piantagioni di “platano” (banane) e di cactus la “poltrona della suocera”. Ci accordiamo sin da subito, manco se fossimo un team serio, di fare uscite mattutine di breve chilometraggio in modo da poter rientrare in albergo per ora di pranzo e poter sfruttare il pomeriggio in compagnia del piccolo Ale. Il sabato ci vengono consegnati in un’officina apposita dell’albergo, i nostri cancelli, delle treck in alluminio con l’odiosa tripla, itinerari ciclis13tici, borracce, barrette e 24 liti di acqua. Quest’ultima consegna ci lascia un po’ perplessi, mica sia mo finiti in mezzo ad un deserto? e le piante che abbiamo visto sono di cartone?. Ragazzi, qui sono proprio organizzati per i ciclisti! 
Giorno1: partiamo dal nostro albergo (da sogno) sito in Puerto Rico in direzione Mogan. E’ da sottolineare che l’hotel si trova a 50 m di dislivello dalla statale principale, a scendere nessun problema si tirano i freni ma poi a salire … io e il masso meditiamo per un piano … Arrivati a Mogan, dove veniamo colpiti in primis dal paesaggio ma anche dalla correttezza degli automobilisti, infatti la statale risulta essere molto trafficata, notevoli autobus transitano ma pazienti si mettono a ruota e aspettano il momento giusto per sorpassare il povero ciclista affannoso. Nel sud dell’isola non esiste nemmeno un cm quadrato di strada pianeggiante, tutti strappi tipo collina torinese elevata all’ennesima potenza, considerate che nei nostri primi 10 km facciamo u17n dislivello di 200 metri circa. Arrivati a Mogan, iniziamo a salire per la CG200 verso il Barranco de Mogan giungendo al belvedere di Veneguera. Un ventaccio freddissimo ci accoglie al belvedere, una foto veloce per fissare la nostra tappa e poi giù per il rientro. Totale 70 km con 1300 di dislivello. Arrivati in prossimità dell’albergo io e masso escogitiamo il piano B, per evitare l’ultimo tratto con pendenze disumane dal 16% al 20 % sotto il sole cuocente, il barbotto in confronto è pianura. Abbandoniamo Simone, convinto di intraprendere la dura impresa e ci dirigiamo verso l’ascensore panoramico dove carichiamo le biciclette. Questa sarà sempre la nostra procedura del rientro in hotel, bici in ascensore e passaggio nella hall, tanto gli spagnoli sono sportivi e non si scompongono! Simone, invece, sarà l’unico di noi a percorrere a fine di ogni giro la salita per l’albergo.
Giorno 2: oggi decide di venire con noi Federica. Per l’occasione decidiamo un percorso a così dire facile, per permettere a Federica un giro piacevole, non tanto allenata. Peccato che durante l’analisi dell’itinerario non mi sia accorta della dicitura a carattere arial 5 del tipo “ difficoltà medio alta”! Partiamo direzione per Maspalomas, come sempre veniamo accolti da degli scorci indescrivibili per la loro bellezza e da delle rampette niente male. Giunti a Meloneras poco prima di Maspalomas, svoltiamo verso l’interno per la statale CG504 inoltrandoci dentro il barranco de Ayaguares, que el calor y el sol! Giungiamo alla “vetta” del nostro giro, Cima Pedro Gonzales 490 m dal mare, dopo una salita a pendenza costante ma durina al 12% circa soprattutto perché completamente sotto il sole. Federica mostra una grinta nonostante abbia pochi chilometri, sarà il gene lombardo “pesta, pesta, pesta”!!! Ritorniamo per la CG503 in modo da percorrere un anellino, poi incrociando Maspalomas di nuovo per la statale che ci porta a Puerto Rico, con cambi regolare per proteggere il più possibile Federica. Totale 63 km con 900 m di dislivello. Giunti al hotel secondo in nostro mezzo preferito, l’ascensore panoramico, ad attenderci c’era Simone già in “formato ciclistico” pronto per consegnarci il piccolo Ale e partire per il medesimo giro in solitaria. image001
Giorno 3: noi decidiamo di far recupero per riprenderci dalle fatiche e prepararci psicologicamente al giro dell’indomani. Simone nel pomeriggio decide per un giretto lungo la costa, 40 km per 600 m.
Giorno 4: organizziamo il nostro giro di punta dopo aver consultato dettagliatamente gli itinerari proposti, decidiamo un giro che dovrebbe portarci in quota, circa 1000 m dal mare. Partiamo dirigendoci verso Mogan, iniziamo a salire per la CG200 verso il Barranco de Mogan giungendo ad un incrocio che porta alla nostra destinazione Cruz de San Antonio, una salita lunga e costante circa 20 km con un dislivello di 900 m, battezzata dalla sottoscritta il piccolo Stelvio di stagione. Siamo fortunati, perché la strada è chiusa al traffico per dei lavori e così ci assaporiamo la salita immersi nel verde e nella vegetazione delle canarie! Ritorniamo dal Barranco di Soria per poi giungere alla solita statale lungo mare che ci porta a Puerto Rico. Totale 60 km con 1250 di dislivello.
Giorno 5: purtroppo è l’ultimo giorno di pedalata, alla sera vengo a prelevare le biciclette! Decidiamo un giretto lungo la costa direzione prima per Mogan e poi per Maspalomas. Totale 50 km con 700 m per noi e 60 km per Simone che allunga leggermente il giro. Il fato ha voluto questa volta colpire la povera Federica, nella programmazione dei giri sarebbe toccato a lei, ma purtroppo uno yogurt troppo fermentato ha giocato dei brutti scherzi nel suo intestino o involontariamente Simone ha avariato lo yogurt con alcune gocce di gutalax per impedire il giro alla consorte ed approfittarne del suo malessere a suo vantaggio? Chi lo sa?… Io per tutta la settimana risulto essere un lamento unico a tal punto di voler mollare la bicicletta definitivamente, ogni pedalata risulta essere per me così faticosa!. Nel compenso sia Andrea che Simone sotto l’effetto del doping platano sono dei vulcani, sprigionano energia da ogni poro!


Alla prossima pedalata.
dany