sabato 24 aprile 2010

Quando il gioco si fa duro……..

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E si quando il gioco si fa duro i duri cominciano a giocare o se preferite i molli si squagliano! Appuntamento solita ora stamani ma al ritrovo ci contiamo in due io e Willy, gli altri, tutti gli altri, sono a casa impauriti da due gocce di pioggia in esaurimento. Soprattutto lui, il Gutierrez, guru del ciclo e santone della bicicletta , onnipresente in tutte le uscite, anche con tempi molto peggiori di oggi….. che sia sintomo di vecchiaia? Ok preso atto ci organizziamo e partiamo. Dopo una fastidiosa foratura del sottoscritto e con il sole che ormai fa capolino affrontiamo nell’ordine Piossasco alta, fra. Allivellatori, Colletta di Cumiana, Verna poi scendiamo ancora a Cumiana e raggiungiamo Roletto alta per poi scendere a Piscina e prendere la direzione di casa. Sulla ciclabile troviamo parte del gruppo (Andrea Dany e “cassani”) che finalmente convinti dal sole sono usciti per un giro in pianura. Anche oggi quindi ha avuto ragione chi ha osato…… ciao Falco

venerdì 23 aprile 2010

Novella di un ciclista, perché son così? visto con gli occhi di una donna

Accadde un giorno che una ciclista tutta pink, durante i suoi allenamenti settimanali incontrò un ciclista specialized. La pink, era costretta ad allenamenti duri e sotto sforzo per poter star dietro ai suoi “amichetti” del sabato! Ad ogni uscita del sabato, il suo amico chiamato “La voce del popolo” era pronto per notare il suo miglioramento o peggioramento!
L’incontro avvenne lungo la “salitella piemontese”, chiamata dal popolo dei ciclisti, la Mortera.
La ciclista, non si accorse del ciclista, intenta nelle sue fasi di allenamento “a tutta” con punte del cardio a 180. Ebbene la ciclista non fece caso di aver superato il ciclista che arrancava! O meglio se ne accorse, ma proseguì nella sua fase di sforzo fisico ignorandolo!...gli obiettivi della giornata sono prefissati e poi se non li mantieni a sentirlo la “La voce del popolo”!
Il ciclista, umiliato dal fatto di farsi superare da una donna, tirò giù la leva del cambio a favore di un rapporto più duro e iniziò ad inseguire la ciclista, ma non riuscì superarla.
Due giorni successivi, il ciclista rivide la ciclista, questa volta il percorso era leggermente variato, la incontrò lungo un tratto “mangia e bevi”.
Riconoscendola da lontano, decise di “sverniciarla” ad una velocità sostenuta. Anche questa volta la pink non riconobbe il povero ciclista, ma golosa di mettersi dietro ad un ruota, non perse l’occasione, tirò giù il rapporto e gli andò dietro, “ ciucciando” il più possibile la ruota.
Il ciclista, ogni tanto si voltava indietro per vedere a che punto si trovasse la pink, ma lei sempre dietro…la velocità non era omogenea, il ciclista tirava in pianura e in discesa per poi perdere lungo gli strappi in salita. Arrivati ad un semaforo, il ciclista rallentò, forse ormai stanco della sua prestazione e si rivolse alla ciclista:
Ciclista: “ … oggi prendiamo forse la pioggia?”
Pink: “ no, è andata bene, di certo non consiglio la Mortera, visto le nuvole nere.
Ciclista: “ ah! Sì, non è come martedì scorso!”.
Pink: “ e sì, è stata una bellissima giornata”.
Ciclista:” ah! Si, non ti ricordi di me al Mortera?”
Pink: “NO!”
Ciclista: “ ho provato a starti dietro ma non ci sono riuscito…HO ROTTO IL CAMBIO!”
…e poi il ciclista ripartì…

sabato 17 aprile 2010

Su e giù per la val Sangone …. ma la primavera dov'è?

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Cielo plumbeo freddo per il periodo, previsione di pioggia, eppure siamo ancora in tanti all’appuntamento del sabato mattina. Per un lungo tratto del percorso saremo addirittura in 11 del gruppo TiB e molti di più contando tutti i bikers presenti sulle rampe della Mortera al punto da far sembrare una normale uscita una gran fondo. In cima alla salita causa il caos già detto e le primavere (ormai troppe) del nostro Gutierrez il gruppo si sfalda e mentre “in fuga” Dany e Guty salgono a Coazze il resto del gruppo si dirige verso il Braida via Valgioie. Chiarito l’equivoco molti tornano indietro ma Bic e Davide, ormai troppo avanti, decidono di finire l’arrampicata. Restiamo in 9 e dopo un caffe a Coazze perdiamo altri 3 tra cui il Grillo e Cocodrile che prendono la strada di casa. Saliamo quindi a borgata Maddalena, primo assaggio delle rampe che nel proseguo della stagione ci porteranno all’AquFoto307ila. Scesi affrontiamo la salita che ci porta a Provonda per poi scendere a Gieveno e prendere velocemente la via di casa con la pioggia che ormai aleggia nell’aria. Da segnalare un Andrea in ottima forma che scalpita e che a stento i “vecchietti” del gruppo tengono comunque ancora a freno….. già ma per quanto?!! Anche oggi come dice il guty “una giornata rubata” nel senso che solo il gruppo e la voglia di esserci ci ha strappato da casa per portarci contro previsioni di pioggia a pedalare e divertirci in amicizia. Ecco il garminetor
Alla prossima Falco

domenica 11 aprile 2010

SWIZZERO???? NO NOVI NOVI????? NO GRAZIE

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La vigilia della gara della prima prova della Coppa Piemonte, per me non è certo stata "tranquilla" e la sera è terminata con Birrozze e bagordi fino alle due di notte (non è certo quello che si dice vita da atleta). La sveglia alle sei e da trauma, e per quanto sia strano l' adrenalina sale e si riassapora il clima gara. Novi non è certo una gran fondo rinomata (e i motivi si sprecano...ristori scarni, pacco gara quasi inesistente, e organizzatori da dimenticare) ma fà parte del circuito e non si può mancare a questo appuntamento se si vuole conquistare il brevetto di partecipazione alla coppa. La caotica partenza ricalca quella del mondo delle g.f. pronti via 50 all'ora fino alla prima salita.....cosa che puntualmente accade, per il resto la mia prova è regolare, anzi sono in un gruppo di "assatanati" e per mia fortuna mi cade la catena e nonostante perda pochissimi minuti, non rientro con quel gruppo, ma trovo un plotone più "umano" e arrivo senza tanti patemi con una media considerevole per il mio stato di forma. Cosa che al grillo non accade, poiché ad un bivio non ha visto la strada corretta e ha percorso circa 15km in più....che non gli verranno conteggiati. Le uniche note positive sono principalmente 2 ....finalmente dopo anni d' impegno e di podi la mia squadra è prima in classifica (e speriamo di rimanerci fino alla fine) e l' altra è la clemenza del meteo, che nonostante le previsioni di pioggia è arrivato un tiepido sole a ravvivare una G.F. da non ricordare.
Coccodrille

GRAN CANARIA (quasi come i prof)

6Per quest’anno abbiamo pensato alla grande con una meta ciclistica “da professionisti”, Le Gran Canarie. In ordine, decidiamo di partire Venerdì Santo in compagnia dei nostri cugini ciclisti. Da quest’anno si aggiunge la piccola mascotte, Alessandro, 18 mesi. Atterrati a Las Palmas ci accorgiamo che il terreno è impegnativo, d’altronde se ci giungono i professionisti nei mesi di Gennaio e Febbraio per gli allena menti, un motivo ci sarà?!  L’isola si presenta brulla e molto spigolosa, ricoperta da vastissime piantagioni di “platano” (banane) e di cactus la “poltrona della suocera”. Ci accordiamo sin da subito, manco se fossimo un team serio, di fare uscite mattutine di breve chilometraggio in modo da poter rientrare in albergo per ora di pranzo e poter sfruttare il pomeriggio in compagnia del piccolo Ale. Il sabato ci vengono consegnati in un’officina apposita dell’albergo, i nostri cancelli, delle treck in alluminio con l’odiosa tripla, itinerari ciclis13tici, borracce, barrette e 24 liti di acqua. Quest’ultima consegna ci lascia un po’ perplessi, mica sia mo finiti in mezzo ad un deserto? e le piante che abbiamo visto sono di cartone?. Ragazzi, qui sono proprio organizzati per i ciclisti! 
Giorno1: partiamo dal nostro albergo (da sogno) sito in Puerto Rico in direzione Mogan. E’ da sottolineare che l’hotel si trova a 50 m di dislivello dalla statale principale, a scendere nessun problema si tirano i freni ma poi a salire … io e il masso meditiamo per un piano … Arrivati a Mogan, dove veniamo colpiti in primis dal paesaggio ma anche dalla correttezza degli automobilisti, infatti la statale risulta essere molto trafficata, notevoli autobus transitano ma pazienti si mettono a ruota e aspettano il momento giusto per sorpassare il povero ciclista affannoso. Nel sud dell’isola non esiste nemmeno un cm quadrato di strada pianeggiante, tutti strappi tipo collina torinese elevata all’ennesima potenza, considerate che nei nostri primi 10 km facciamo u17n dislivello di 200 metri circa. Arrivati a Mogan, iniziamo a salire per la CG200 verso il Barranco de Mogan giungendo al belvedere di Veneguera. Un ventaccio freddissimo ci accoglie al belvedere, una foto veloce per fissare la nostra tappa e poi giù per il rientro. Totale 70 km con 1300 di dislivello. Arrivati in prossimità dell’albergo io e masso escogitiamo il piano B, per evitare l’ultimo tratto con pendenze disumane dal 16% al 20 % sotto il sole cuocente, il barbotto in confronto è pianura. Abbandoniamo Simone, convinto di intraprendere la dura impresa e ci dirigiamo verso l’ascensore panoramico dove carichiamo le biciclette. Questa sarà sempre la nostra procedura del rientro in hotel, bici in ascensore e passaggio nella hall, tanto gli spagnoli sono sportivi e non si scompongono! Simone, invece, sarà l’unico di noi a percorrere a fine di ogni giro la salita per l’albergo.
Giorno 2: oggi decide di venire con noi Federica. Per l’occasione decidiamo un percorso a così dire facile, per permettere a Federica un giro piacevole, non tanto allenata. Peccato che durante l’analisi dell’itinerario non mi sia accorta della dicitura a carattere arial 5 del tipo “ difficoltà medio alta”! Partiamo direzione per Maspalomas, come sempre veniamo accolti da degli scorci indescrivibili per la loro bellezza e da delle rampette niente male. Giunti a Meloneras poco prima di Maspalomas, svoltiamo verso l’interno per la statale CG504 inoltrandoci dentro il barranco de Ayaguares, que el calor y el sol! Giungiamo alla “vetta” del nostro giro, Cima Pedro Gonzales 490 m dal mare, dopo una salita a pendenza costante ma durina al 12% circa soprattutto perché completamente sotto il sole. Federica mostra una grinta nonostante abbia pochi chilometri, sarà il gene lombardo “pesta, pesta, pesta”!!! Ritorniamo per la CG503 in modo da percorrere un anellino, poi incrociando Maspalomas di nuovo per la statale che ci porta a Puerto Rico, con cambi regolare per proteggere il più possibile Federica. Totale 63 km con 900 m di dislivello. Giunti al hotel secondo in nostro mezzo preferito, l’ascensore panoramico, ad attenderci c’era Simone già in “formato ciclistico” pronto per consegnarci il piccolo Ale e partire per il medesimo giro in solitaria. image001
Giorno 3: noi decidiamo di far recupero per riprenderci dalle fatiche e prepararci psicologicamente al giro dell’indomani. Simone nel pomeriggio decide per un giretto lungo la costa, 40 km per 600 m.
Giorno 4: organizziamo il nostro giro di punta dopo aver consultato dettagliatamente gli itinerari proposti, decidiamo un giro che dovrebbe portarci in quota, circa 1000 m dal mare. Partiamo dirigendoci verso Mogan, iniziamo a salire per la CG200 verso il Barranco de Mogan giungendo ad un incrocio che porta alla nostra destinazione Cruz de San Antonio, una salita lunga e costante circa 20 km con un dislivello di 900 m, battezzata dalla sottoscritta il piccolo Stelvio di stagione. Siamo fortunati, perché la strada è chiusa al traffico per dei lavori e così ci assaporiamo la salita immersi nel verde e nella vegetazione delle canarie! Ritorniamo dal Barranco di Soria per poi giungere alla solita statale lungo mare che ci porta a Puerto Rico. Totale 60 km con 1250 di dislivello.
Giorno 5: purtroppo è l’ultimo giorno di pedalata, alla sera vengo a prelevare le biciclette! Decidiamo un giretto lungo la costa direzione prima per Mogan e poi per Maspalomas. Totale 50 km con 700 m per noi e 60 km per Simone che allunga leggermente il giro. Il fato ha voluto questa volta colpire la povera Federica, nella programmazione dei giri sarebbe toccato a lei, ma purtroppo uno yogurt troppo fermentato ha giocato dei brutti scherzi nel suo intestino o involontariamente Simone ha avariato lo yogurt con alcune gocce di gutalax per impedire il giro alla consorte ed approfittarne del suo malessere a suo vantaggio? Chi lo sa?… Io per tutta la settimana risulto essere un lamento unico a tal punto di voler mollare la bicicletta definitivamente, ogni pedalata risulta essere per me così faticosa!. Nel compenso sia Andrea che Simone sotto l’effetto del doping platano sono dei vulcani, sprigionano energia da ogni poro!


Alla prossima pedalata.
dany

sabato 10 aprile 2010

PRIMO CALDO IN COLLINA.

HPIM0572Qualcuno in gruppo teme che i nostri resoconti sulle uscite del fine settimana si possano trasformare in bieche storie di gossip tralasciando lo spirito vero del ciclismo: voglio approfittare dell’occasione per smentire categoricamente una deriva di tal genere! Mai e poi mai il look potrà prendere il sopravvento sulle performance ed itinerari a noi cari! Bene, consideravo questa premessa un obbligo e ritengo altrettanto importante sottolineare il perché oggi il nostro Willy era un po’ stanchino a fine giro: non erano i km, tantomeno il dislivello, bensì un accessorio a volte poco coImmag005nsiderato  il calzino: Osservate bene la foto e capirete perché oggi Willy ha accusato il colpo: nemmeno Cancellara avrebbe vinto la Roubaix con un “coso” del genere. E ora veniamo ai dettagli: ritrovo in Piazza Zara per il consueto giro primaverile della collina Torinese: presenti Gutierrez, Falco, Mauricio, Bic (ancora con il casco a due piani), Willy ed io. La giornata si preannuncia splendida, alcuni di noi sono già in tenuta semi estiva, altri ancora con la stufa a pellet addosso. Si sale da Revigliasco, poi Pecetto e Chieri, quindi si punta senza indugio verso CastelnuovoDonBosco, dove giungiamo con largo anticipo rispetto alle previsioni del Guty: si affronta la bella e corta salita di Albugnano con il sole che ormai scalda parecchio e successivamente la lunga discesa c

he ci conduce al bivio per Cinzano: altra risalita per ricongiungerci al bivio per Sciolze dove superata quest’ultima, non rimane che tornare per Chieri passando da Pavarolo: il ritorno è il classico sali e scendi  Pecetto-Revigliasco. I km sono stati un centinaio, mentre il dislivello quasi 1500mt: inutile dire che la collina rappresenta comunque un test abbastanza impegnativo per tutti, indipendentemente dal grado di preparazione di ognuno, senza contare che i km in pianura sono davvero pochini e che volendo si può girare quasi all’infinito e portare a casa dislivelli da paura! Ecco il garminetor

p.s.: per la cronaca, nel pomeriggio sono andato da AtlanteCiclismo e ho visto tantissimi calzini, caschi, occhiali….

“cassani”

sabato 3 aprile 2010

Vigilia di Pasqua sulle rampe di Talucco

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Siamo in sei oggi vigilia di Pasqua a salire prima a Costagrande e poi a Talucco. La salita è di quelle che lasciano il segno per tutta la settimana ma è indispensabile cominciare a fare sul serio, e la salita breve ma intensa di oggi è decisamente idonea! Il grillo pre coppa Piemonte  dimostra negli ultimi km sulla strada del ritorno di aver lavorato sul fondo con profitto e si trasforma in locomotore a cui facciamo fatica a “succhiare la ruota”. Anche Willy dopo il rodaggio invernale e nonostante la scarsa conoscenza dei percorsi dimostra una forma e un fondo da grande stagione, Rujano è praticamente rinato e si presenta sempre tra i primi all’arrivo delle salite! Il Gutierrez è la fotografia della costanza e per lunghi tratti viene subdolamente lasciato al vento dal resto del gruppo. Bic penna a sfera non è da meno sulle rampe e deve lavorare solo ancora un po' sul fondo . Io fatico ma resisto in salita e mi sfogo in pianura dando il cambio al guty. La stagione è alle porte e noi ci facciamo trovare pronti e in salute!

Il ritorno del garmineror

BUONA PASQUA A TUTTI VOI E AI VOSTRI FAMIGLIARI

Falco