mercoledì 30 dicembre 2009

MULETTO IO?

A diciannove anni dall'esordio il "vecchio" acciaio Columbus torna a nuova vita grazie ad una rinnovata colorazione e veste grafica; certo, il resto dei componenti non cambierà, il gruppo sarà sempre lo Shimano RX100 montato al telaio, e come ruote ancora le pesanti Mavic CXP, però l'impatto visivo migliorerà decisamente.
Un ritorno al passato? Stop all' impero del carbonio e del super-leggero? Niente di tutto questo, solo un omaggio ad un valore
affettivo grazie anche alla moda del "vintage" che ha contagiato anche il nostro mondo. Per il montaggio completo mi affido ad uno dei più affermati meccanici di bici in circolazione: Gutierrez. Bravo, veloce ed affidabile, cosa volere di più? Ma a lavoro terminato avrò ancora il coraggio di chiamarla semplicemente "muletto"? Io l'ho già ribattezzata: dato il colore, la grafica oro, e la data di ri-nascita (a due giorni dal 50° anniversario di Coppi), la Dame Blanche mi è sembrato il nome più appropriato.
Arrivederci sulle strade.
"cassani"

domenica 27 dicembre 2009

Finalmente si ri..pedala

Ebbene si finalmente si ripedala! Dopo influenze, nevicate, ghiacciate, pioggia e vento oggi tutti gli astri sono allineati per permetterci un'uscita come si deve..... unico problema la forma! Si perchè proprio di "forme" si tratta... i pranzi e le cene natalizie hanno lasciato segni inequivocabili! Devo dire che la muscolatura e la tenuta fisica ci sostengono e il ritmo si presenta subito agguerrito. Siamo in 5 Guty, Meogiai, "cassani", Willy ed io Falco. Durante la strada che ci porta a Borgone di Susa incontriamo treni numerosi di ciclisti in astinenza che si cimentano nel loro sport preferito! Dopo il caffè di rito ci dividiamo, "cassani" e Meogiai tornano verso casa noi continuiamo contro un vento di phon fastidioso che si è svegliato di colpo e arriviamo a Susa. Dopo ci lanciamo in favore di vento verso casa, le forze saranno appena sufficienti per arrivare ma come sempre ne valeva la pena.

domenica 20 dicembre 2009

Buon Natale dal Polo Nord (o quasi)...

Altro che effetto serra..... o forse proprio per quello... in ogni caso a mia memoria mai tanto freddo prima di Natale. I fiocchi di neve caduti sono stati pochi per ora ma il freddo polare li ha fissati a ogni cosa come fosse scesa colla! Con queste condizioni di asfalto e di temperatura (oggi siamo stati costantemente sotto lo 0° e abbiamo toccato punte in città di -7°) è impossibile pedalare a prescindere dal mezzo utilizzato! Guardo fuori e penso che le previsioni meteo non promettono niente di buono... ma forse il freddo mollerà un po, speriamo, prima di fine anno dobbiamo per forza ancora pedalare! L'effetto di questo fermo forzato si stà già evidenziando negativamente sul mio umore.... devo assolutamente pedalare! Per ora guardo fuori dalla finestra e penso che tutto sommato è bello che ogni stagione abbia le sue caratteristiche, anche se creano disagio, se non altro quando pedaleremo lo faremo con maggiore soddisfazione anche se con un po di fatica in più! BUON NATALE A TUTTI

sabato 12 dicembre 2009

Pranzo di fine stagione degli amici del blog


Anche quest'anno la stagione volge al termine, e con un pò di ritardo consumiamo anche l'ultimo evento, il pranzo di rito! Siamo presenti in parecchi e chi non c'è per una ragione o per un'altra è ampliamente giustificato. Nonostante il ristorante sia stato trovato all'ultimo momento la qualità e il servizio sono ottimi e meritano prima o poi una replica. La sorpresa del giorno è il gesso che ricopre il braccio destro di Dany.... dopo una stagione in sella alla sua specialissima color rosa è andata a cascare camminando..... che dire la fortuna è cieca ma la sf..ga ci vede benissimo! Ora con lei ferma ai box per almeno due mesetti Andrea fomenta il gruppo per un gennaio di duro allenamento ... (infame). Chi più chi meno
tutti esternano i propri obbiettivi per il 2010. Schioppettanti senz'altro quelli del grillo, con Nove colli e coppa Piemonte e un penserino al brevetto dello scalatore. Anche meogiai pensa alal coppa Piemonte mentre il "cassani" nonchè principe della collina prospetta un 2010 all'insegna della grandeur francaise, con una gf in mezzo alla francia e il mont ventoux. Anche Willy e Mauricio dichiarano il loro amore per la patria di bonaparte mentre Dany e Andrea parlano di Gran Canaria..... io e Rujano ascoltiamo attenti e disponibili ai suggerimenti, d'altronde l'importante come dice Miky è pedalare in amicizia! L'unico che si maschera dietro una nube di mistero è Gutierrez....... tramerà qualcosa o è già in letargo invernale? un po orso d'altronde lo è ....Per concludere un plauso particolare và alle consorti presenti non pedalanti, per la loro pazienza nell'aver accettato di sentir parlare per alcune ore solo di biciclette e "imprese" concrete o presunte, per ultimo ma non per ultimo un grazie a Roberto (mio figlio) che oggi ha fatto il sacrificio di onorarci della sua presenza senza lagnarsi troppo.
Alla prossima Falco

sabato 28 novembre 2009

Pavaglione

Oggi Willy chiede a gran voce km e salita "almeno 100 per 1000"...... alla fine si dichiarerà ampliamente accontentato! Ci troviamo al solito posto per poi raggiungere Alpignano dove attende Rujano. Come un fantasma si materializza il Grillo che ci rincorre fin da Grugliasco. Siamo quindi in 5 Willy appunto, Gutyerrez, Rujano, Grillo ed io. Raggiungiamo Condove dove il grillo ci saluta causa impegni, noi procediamo sulla cicloturistica e approffittiamo per fermarci a prenotare il ristorante per il pranzo del 12. (per chi ancora non lo sapesse il ristorante precedentemente identificato è chiuso al sabato a mezzogiorno). Fatto ciò andiamo ad affrontare la "bestia" di giornata, la salitona di Pavaglione! Le rampe sono significative e le precentuali sono costantemente in doppia
cifra, ma la temperatura è eccezzionale, grazie all'esposizione e alle correnti più saliamo e più i gradi salgono fino a superare i 12°. Scendendo incrociamo Dany Andrea e un loro
amico, ci uniamo tutti e scendiamo in valle. Creiamo un bel treno che và verso verso casa. Il Guty come era facile prevedere patisce sul lungo il fatto di tenere il ritmo del gruppo con il suo "cancello" di mountain bike causa manutenzione straordinaria alla sua specialissima. Consolati Guty, dalla prossima sarai di nuovo in sella alla tua Nevi, saranno dolori per tutti!
Ed ecco il Garminetor
Ciao Falco

domenica 22 novembre 2009

Moncuni mountain ...... in folta compagnia!

Al mattino guardando fuori dalla finestra non riuscivo a vedere il balcone di fronte, distante poche decine di metri, ecco, ho pensato, tutta la fatica per far riunire finalmente i gruppi che abitualmente frequento è ormai vana.Dopo mesi di fine lavoro di diplomazia sono riuscito a convincere il gruppo dei corsaioli a rimontare dopo anni in sella alle loro bikers e uscire finalmente fuori dal caos del traffico per respirare aria senza smog (o quasi) e godersi il paesaggio e i colori che la collina Morenica offre in questa stagione.Mi preparo e provo ad uscire, nella speranza che in mezzo ai boschi la nebbia sia meno fitta, ad attendermi sotto casa in perfetto anticipo è Antonio, che pazientemente aspetta che monti la luce posteriore sulla mia MTB. Scendendo
mi accorgo che non è così tragica come pareva un’ ora prima, il palazzo di fronte è quasi visibile, penso che tutto sommato se riusciamo ad arrivare indenni ai piedi della collina il giro si possa fare. Strada facendo raccattiamo Rinaldo e il suo “TRATTORE “ come chiama scherzosamente lui la sua “saltafossi” , poiché sembra più una moto (da quanto è massiccia ) che una MTB. La visibilità è ora accettabile, ma addosso si sente un’umidità da pioggia, infatti ho il giubbotto e i guanti “bagnati”. Arrivati a Pianezza come per incanto la nebbia si è dissolta ed è apparso un sole novembrino decisamente apprezzabile per le premesse del meteo!A un incrocio noto un viso familiare…..è Tatanka con la sua specialissima fermo ad aspettare il Grillo, per loro oggi giro corto causa impegni familiari, ma ho ottenuto la promessa che al prossimo appuntamento con la MTB ci saranno anche loro.Arrivati a Rivoli imbocchiamo la ripida salita che porta al castello dove è fissato il ritrovo odierno; alcuni sono arrivati in auto per via del traffico e della nebbia, rapido scambio di saluti e finalmente si parte !Ma manca ancora qualcuno…..lo zoccolo duro di Torinoinbici ossia Falco, Gutierrez, Rujano e Willy si sono attardati facendo il giro del globo per via dei lavori che hanno bloccato alcune via di accesso al castello.Poche centinaia di metri di asfalto e inizia il bosco, ci siamo, il gruppo procede compatto fino alla prima rampa della giornata facendo la conta siamo un gruppone di 13 unità, non male per essere la priva volta che ci si avventura nelle vesti di BIKERS ! Peccato che manchino all’ appello il Cipollino del Truc i Massi e Cassani (a cui alcuni di noi hanno proposto di prestare per l’ occasione la MTB, e chissà se la prossima volta riusciremo ad esserci tutti) ma c’è da registrare una new entry: strappato alle corse podistiche sono riuscito a trascinarlo in questa che per lui è una nuova impresa: si chiama (anche lui) Marco e ne sentirete ancora parlare….. Si procede di buon passo e si cercano strade alternative al solito giro, e un po’ più impegnative del solito tanto che ogni tanto bisogna fermarsi ai bivi (altrimenti qualcuno vagherà per giorni nei boschi)per ricompattare il gruppo.Ad un tratto sulla nostra strada dobbiamo per forza fermarci a causa di un gregge di pecore che interrompe il nostro cammino. Mentre il pastore fa defilare il gregge il cane a guardia ci guarda incuriosito…ma perché passate proprio di qua??? Sembra domandarsi, infatti non ha tutti i torti; appena superato l’ imprevisto ostacolo ci rendiamo conto di aver sbagliato strada! Ovviamente siamo ripassati di nuovo davanti al cane, che per nostra fortuna e stato fermo e impassibile ad attendere il nostro transito. Il fondo non è fangoso ma la presenza di foglie umidicce lo rende viscido e in certe discese bisogna strare con gli occhi bene aperti.In alcuni punti i passaggi sono obbligati e a volte bisogna passare in pozza miste di acqua fango e sassi, proprio dopo il passaggio di una di queste, il Falco inizia una serie indefinita di imprecazioni:si pensava che i cuscinetti delle ruote fossero a pezzi (infatti sembravano una grattugia) ma era solo un impressione la causa era solo l’ attrito del fango sui cerchi con i v-brake, questo è uno dei motivi perché si stanno diffondendo sempre di più i freni a disco.Ancora alcune rampe ed ecco spuntare la cresta di Moncuni, destinazione di giornata, In attesa che tutti arrivino alla metà uno sguardo verso la città ancora avvolta da una cortina di nebbia e meritato spuntino prima della foto di rito.Qui ci saluta Mario che ritorna veloce verso casa e noi proseguiamo in cresta portandoci verso il vero obbiettivo non dichiarato della giornata: salti salti e ancora salti !!!!Qualcuno ha improvvisato un parco bike con trampolini e drop nella quale tuffarsi con dei bimbi su un vasetto di NUTELLA. L’ atmosfera è particolare, di gioiosità per un divertimento diverso dal solito, si vedono spuntare dagli zaini protezioni stile MOTOCROSS e a turno ci si tuffa verso l’ improvvisato trampolino, ripresi anche da una videocamera magicamente uscita dal mio zaino, e come unico inconveniente: la risalita ; per rituffarsi in un altro salto, bisogna spingere a piedi la MTB per via della pendenza elevata.Anche chi non ha mai provato una cosa del genere spinto da spirito di emulazione si è tuffato anche lui in questo innocente e divertente gioco facendo salti e acrobazie,e i più scatenati di tutti sono quelli che hanno delle ALL MUNTAIN mentre chi ha una semplice FRONT è un po’ penalizzato all’ atterraggio. Alla fine stanchi più per l’ orario che per altro, decidiamo che è ora di ritornare a casaLa discesa scorre veloce, quando ad un tratto, un inatteso capitombolo da parte di Rujano senza alcuna conseguenza, ci fà preoccupare e per evitare ulteriori danni diminuiamo l’ andatura per evitare altri “botti”.Arriviamo ad un bivio dove i gruppi si dividono per le loro rispettive destinazioni, con la promessa- speranza di ripetere tutti insieme un altro giro divertente come quello fatto oggi.
Coccodrille


domenica 15 novembre 2009

IL BATTESIMO IN MTB

Ci accordiamo con il Gutierrez per un "giretto della domenica" in MTB, vendutomi da Andrea tranquillo e di scarico. Appuntamento ore 10:00 davanti a casa nostra, costringendo il Gutierrez, mattutino, a fare duecento volte il giro dell'isolato in macchina come passatempo per raggiungere le 10:00.
Finalmente ore 10:00, come al solito non siamo puntuali e ci facciamo aspettare un po', immaginate pure quale sofferenza sia per un "baracchino" farsi aspettare. Partiamo con i nostri mezzi, pesantissimi, non scorrevoli, per destinazione Roncaglia,

per poi giungere a Villarbasse e proseguire direzione Laghetto, scorci stupendi ci avvolgono i colori dell'autunno. Tutti in forma smagliante e scattante, tranne la sottoscritta che deve combattere centimetro per centimetro con le pietre, i legnetti e lui, il DIO del Humus, il fango!
Dal laghetto proseguiamo fino a Reano, il lontananza, come un miraggio, vedo il mio amico fedale, l'asfalto! Che bello, penso tra di me, il peggio è passato, sono riuscita a dominare il mio nemico sterrato e ora è acqua passata, esaltandomi con il cancello sull'asfalto. Ma purtroppo a Trana, una stradina strerrata mi inganna e le mie ruote si trovano costrette a percorrerla fino a Giaveno. Ormai stremata a Giaveno, i due giovincelli che sembrano domare una moto da cross, mi concedono un caffè per riprendere i sensi e una barretta per recuperare le energie! Caspita ragazzi, quanto si consuma!
Da Giaveno ci dirigiamo verso Borgata Concorda per transitare a Trana, qui ho una visione, i due maschietti mi prendono in giro perchè confondo la strada con la Colletta di Cumiana. Ripassiamo da Reano, di nuovo i miei muscoli sono più rilassati non appena capiscono che il manto stradale è di nuovo il loro amico, ma attenzione perchè scendere verso Villarbasse? sarebbe troppo semplice, forse nel libretto d'istruzioni consegnatomi con la bicicletta ho saltato qualche sezione dettagliata sul divieto dell''uso del mezzo sull'asfalto?
E allora ecco il gutierrez, ormai trasformato in un "gagno" che improvvisamente si butta in una stradina a destra e improvvisamente mi ritrovo di nuovo con le ruote che scorrono su foglie, erba e fango e il sentiero si fa sempre più stretto. A questo punto l'APOCALISSE, il sentiero scompare, i miei due compagni sempre più esaltati si buttano giù dal bosco, mi dicono "stai rilassata" che così gestisci meglio il mezzo, ma che rilassata, spero nell'incontro con un cinghiale, così almeno ho la scusa di scendere dalla bicicletta!!! Assenza di sentiero definito, non faccio domande sul funzionamento del garminetor, oramai i miei due compagni si muovono seguendo l'orientamento e finalmente verso la fine s'intravede il prato, si lui, il confine tra la civiltà e il mondo del humus, ma i folletti non li ho incontrati.
Nell'ultimo pezzo, non ho più avuto le forze di domare il mio cavallo e sono scesa a piedi per poi giungere sull'autostrada, la ciclabile dell'acquedotto che collega Sangano con Rivalta.
Alla prossima uscita nel mondo magico dell'humus!!!
Garminetor

sabato 14 novembre 2009

MOCCHIE PER SEMPRE!

Venerdì sera il Falco denunciava crampi alle gambe per la fatica del pomeriggio, io stamane sembravo un gatto di marmo data la lentezza dei movimenti…insomma c’erano tutti i presupposti per non andare oltre una salutare asseggiata…ed invece, come a volte accade, la voglia di esserci prende il sopravvento e la stanchezza quasi scompare. Ripeto: quasi. Ancora forfait per Gutierrez, (complici fastidiosi dolori ed un muletto che non lo convince troppo!), mentre Cocodrile e Willy rimandano a sabato prossimo l’appuntamento. Tenendo fede alla promessa, stamane Dany ed Andrea si presentano al rendez-vous in perfetto orario, portando con loro un’altra giovane coppia incontrata lungo la strada; completano il gruppo Falco, Rujano ed il sottoscritto. Meta odierna Mocchie, di solito scelta perché esposta al sole…di cui
oggi non ne vedremo nemmeno un raggio: peccato, perché anche se il freddo non era eccessivo, la notevole umidità (anche oggi! ) ha reso la discesa poco piacevole. A Condove salutiamo i nostri compagni di viaggio (di stanza a Cantalupa!) e noi, non prima di un corroborante caffè, imbocchiamo la strada dei Bertassi per raggiungere Sangano, (dove Dany ed Andrea si improvvisano locomotive), e poco dopo la consueta ciclabile.
Personalmente trovo che la salita di Mocchie-Prarotto sia piacevole sotto tutti i punti di vista, sia come lunghezza, sia come pendenza ed impegno, non dimenticando la relativa vicinanza e Torino….ho detto tutto ciò giusto per sapere quale è la vostra salita preferita, sempre rimanendo nei nostri giri consueti…certo che se poi vogliamo spostarci di molto, il Mont Ventoux a mio avviso non ha confronti…e non mi dispiacerebbe tornarci…
A presto e buona settimana.
“cassani”

venerdì 13 novembre 2009

Collina Torinese

Venerdì del ciclista per "cassani" e falco, destinazione collina torinese e astigiano, circuito mai banale che presuppone sempre fatiche chilometriche e dislivelli importanti, e così sarà anche oggi..... Assente Gutierrez colpito all'ultimo momento da un dolore alla cervicale, causato pensate da un massaggio, (complimenti al massaggiatore). Giornata uggiosa che aumenta il tasso di umidità di cui le vallate collinari già normalmente abbondano.... ma la voglia di pedalare c'è e tutto il resto è noia! Chiacchieriamo parecchio anche grazie all'assenza totale di traffico ma la media è elevata e cassani in splendida forma tira
anche in pianura come poche volte siamo abituati a vederlo fare, io lo lascio fare volentieri.... so che oggi pagherò è solo questione di tempo. E il mio tempo arriva, intorno al 100simo km (che ci trova ancora ben a est del Po) Da lì in poi per il sottoscritto sarà un calvario fino a casa. In totale saranno 130 km per 1690mt di dislivello...... non male per un Novembre inoltrato, cosa faremo di questo passo la prossima estate????? E domani pioggia permettendo si replica!
PS Mancando Guty niente Garminetor..... .
Falco

domenica 8 novembre 2009

TRITTICO DI STAGIONE

Con oggi si può tranquillamente affermare che l’inverno è ormai giunto: prima mattinata un po’ fredda, con sole ed un buon tasso di umidità nell’aria; con queste premesse si sarebbe potuto scegliere un percorso esposto a sud, magari una salitella assolata…invece no: Mortera, Coazze e Colletta di Cumiana, quanto di più umido ci si possa attendere nei paraggi. Alla convocazione rispondono in sei, Dany, Andrea, Rujano, Willy, Guty e “cassani”. Solito “cazziatone” di Guty a Dany ed Andrea per un lieve ritardo, e pronti per la galoppata. Il senatore del gruppo Guty (“nonu” come lo apostrofa oggi Dany) stamane cavalca un reperto storico, completamente in acciaio e con un peso non indifferente: una mtb
Merlin anni ’90 naturalmente color titanio; la sua specialissima è in clinica, così come la Wilier di Mauricio. Le tre salite concatenate confermano un ottimo stato di forma di Rujano, Daniela che conserva una freschezza atletica invidiabile accoppiata alla nuova passione per l’i-phone, la grinta di Willy nonostante il non eccessivo kilometraggio, il progressivo e costante miglioramento di Andrea e la tenacia con la quale Gutierrez affronta ogni asperità in considerazione del “cancello” di ferro cui è costretto! Per la cronaca, l’uscita odierna non registra alcuna foratura ma soltanto il raggiungimento di quota 10.000 km da parte mia. A sabato prossimo confidando nel bel tempo.
Ciao! “cassani” Vai al germinetor

giovedì 5 novembre 2009

Daisuke Nakanishi un mito!!!

Tratto dal Corriere della sera
Undici anni. Tanto ha impiegato il giapponese Daisuke Nakanishi a completare il giro del mondo. Mezzo scelto: non la mongolfiera come Phileas Fogg, il celebre protagonista del romanzo di Verne, ma la bicicletta. Nakanishi è partito a luglio del 1998 dall'Alaska: aveva 28 anni. Ha percorso 150mila chilometri e attraversato 130 Paesi in
cinque continenti (guarda la mappa). Il periplo del coraggioso ciclista è stato raccontato dal quotidiano The Daily Yomiuri.
LE METE - Ha attraversato con la sua bicicletta gli Stati Uniti, diretto in Messico, ha proseguito per l'America Centrale ed è
arrivato a Panama nove mesi più tardi, nell'aprile del 1999. Da lì è arrivato in Perù, ha preso un aereo da Lima a Stoccolma e ha percorso il nord-Europa fino all'agosto del 2000, quando ha preso un altro aereo alla volta dell'Africa, dove ha pedalato più di un anno lungo la costa orientale. Le destinazioni successive sono state Australia, Nuova Zelanda e Argentina, che ha raggiunto nel giugno del 2003. Il traguardo dei 100mila chilometri lo ha tagliato in Lituania, da dove si è trasferito in Russia, Georgia, Europa meridionale, di nuovo Africa e Sudamerica e finalmente in Asia, nella città giapponese di Osaka, sua meta finale, che ha raggiunto all'età di 39 anni.
ANEDDOTI - Durante il viaggio ha cambiato 82 pneumatici, 15 catene, cinque pedali della sua bicicletta, e ha bucato circa 300 volte. Tanti gli aneddoti: nella città brasiliana di Santos ha conosciuto Pelè, ad Auckland (in Nuova Zelanda) ha incontrato Sir Edmund Hillay, in Sudafrica ha passato una notte nella cella che gli ha offerto la polizia per ripararsi dalla pioggia. Tra i momenti più difficili, i giorni trascorsi a Tbilisi proprio mentre scoppiavano le ostilità tra Russia e Georgia, nel 2008, e la periferia della città veniva bombardata dagli aerei russi. «Ma la cosa più bella sono stati gli amici incontrati in tutto il mondo» ha detto Nakanishi, che spera di ricevere in Giappone la visita dei suoi innumerevoli compagni di viaggio. Progetti per il futuro? Trovare un lavoro "normale", ma continuando a ricordare e raccontare la sua straordinaria avventura.

venerdì 30 ottobre 2009

Costagrande Pramartino la giornata delle forature!

Ci troviamo ancora una volta di Venerdì, malgrado tutto si pedala e questo è comunque un bel segno. La giornata si presenta calda in rapporto alla stagione, il che non ci dispiace. Percorriamo la ciclabile direzione Pinerolo per poi affrontare la salita di Costagrande, un classico del periodo. Lungo la direttissima che scende a Pinerolo la prima foratura di giornata è ancora a carico di Willy che fà il paio con quella della settimana scorsa. Durante la riparazione a bordo strada che costerà due camere (causa errore di montaggio) Gutierrez trova modo di criticare Willy
perchè la sua camera di scorta è tacconata alla vecchia maniera, e per lui, purista questo è inaccettabile..... memorizzate e andiamo avanti. Dopo una breve sosta per toast e caffè anche "cassani" fora si ripara e si riparte. Affrontiamo ora la splendida salita di Pramartino che offre ancora le scritte sull'asfalto del passaggio del giro. Unico neo la moltitudine di ricci di castagno che affollano il fondo stradale e all'appello risulta solo più una camera d'aria.....in ogni caso tutto procede bene e arriviamo al luogo dell'appuntamento dove willy ha l'auto. Ma a 100mt dall'auto il mio copertoncino esplode! Il danno al prorace3 appena cambiato la settimana scorsa è grave ne ho giusto per arrivare a casa, ma mi serve una camera! Nessun problema! il Guty ne ha addirittura2!! Peccato che durante la pre gonfiatura per l'inserimento si dimostrino entrambi inesorabilmente BUCATE! Ora io dico ... ma sig. Purista della bicicletta, non è meglio una ruota tacconata che due forate? Da quanto tempo giravi (magari da solo) senza ricambio? Trovo in questa vicenda aspetti filosofici meritevoli di dibattito! In ogni caso "la"giornata"delle forature risulterà un'ottima uscita su un'ottimo percorso adatto alla stagione! Ciao a tutti Falco

Ed ecco il tanto apprezzato Garminetor. (per una corretta cosultazione dei dati premi Metric in alto a destra della videata garmin)

sabato 24 ottobre 2009

Il ritorno di Willy e Meogiai ...l'upgrade di Ruj!

Anche oggi siamo numerosi, siamo infatti in 6. Splendida giornata di sole per questa uscita in cui si ripresentano una nostra vecchia conoscenza, Willy, e un Meogiai in transito da una trasferta di lavoro. Ed ecco un Rujano con l'upgrade che tutti aspettavamo (caschetto LAS squalo) impreziosito da un giubotto invernale nuovo! Percorriamo il percorso vallonato di Vallo-Varisella e Willy in onore del suo nikname (willy coyote) fora nel paese dello sponsor, Fiano. Il traffico è un pò elevato in alcuni tratti ma dopo Fiano finalmente ci rilassiamo e apprezziamo il panorama che si presenta della pianura torinese avvolta da una bassa nebbiolina. Si è parlato anche dell'organizzazione del pranzo annuale, che causa impegni di alcuni di noi verrà probabilmente posticipato a Dicembre escludendo la parte pedalata per dar sfogo alle forchette! E' tutto alla prossima uscita ancora più numerosi!
Ed ecco il Garminetor!

sabato 17 ottobre 2009

Guarda chi si rivede! Giro nel Pinerolese

Non sarebbe un'uscita di cui riferire se non fosse per segnalare che finalmente il gruppo si ricompone anche se a fatica. Siamo infatti in 6 oggi e sopprattutto c'è da segnalare il ritorno di Andrea (l'avucat) che finalmente è libero da impegni di studio, Dany parzialmente uscita dai suoi problemi di salute e con una carica invidiabile da tanti "ometti", e Rujano che suo malgrado ultimamente è stato costretto a uscire da solo causa le nostre uscite nei gironi lavorativi. La giornata è di quelle che preferisco per andare in bici, fredda, ma non troppo, il cielo è terso. Affrontiamo un percorso classico invernale ma a ritroso, passando prima dalla pianura di Piscina per poi affrontare brevi ma intense salitelle a ridosso della montagna. Resta da segnalare le splendide scarpette nuove che Dany sfoggia e lo stato "vergognoso" della mia ruota posteriore che il Guty mi fà notare a pochi km dalla partenza e che mi lascia col panico per tutta l'uscita, non si può proprio sostenere chi il falco non sia un "frustgume"........ Udite udite Rujano dichiara di essere in procinto di cambiare caschetto.... ci crederemo quando non lo vedremo più con l'orinatoio in testa (scherzo Ruj).
Ecco il link del percorso sul Garminetor




sabato 10 ottobre 2009

"Il giro dei due guadi" (basso pinerolese)


Finalmente si pedala di sabato, ma alla fine ci ritroviamo solo tra quelli del venerdì..... pazienza, oggi non si sale, un pò perchè il tempo è incerto  un pò perchè alcuni di noi sono decisamente appesantiti (vedi post precedente). Quindi pianura anche se con medie decisamente interessanti che alla fine faranno si di farci arrivare a  casa stanchi comunque. Il giro è bellissimo, quasi interamente percorso su strade di traffico limitato che ci lasciano anche chiaccherare in libertà quando la media per acuni tratti ce lo permette. Passiamo il Chisone in tre occasioni e per due si tratta di vecchi guadi riadattati a pseudo ponti postalluvionali, da qui il titolo del post. Senz'altro un giro da replicare quando i morsi del freddo non permetteranno di salire di neanche un metro in altitudine!  
Visualizza Garminator

Falco

CICLISMO = UGUALE FATICA? DIPENDE…


Ancora un venerdì di ferie forzate, ancora un venerdì dedicato al ciclismo:si, ma dove andare? Le previsioni meteo promettono pioggia a macchia di leopardo, quindi di allontanarsi troppo neanche a parlarne, i consueti percorsi li conserviamo per il sabato con il gruppo…e allora? Appuntamento alle ore nove al solito posto e poi decideremo al momento, pioggia permettendo naturalmente; e naturalmente, abbiamo già pronto un “piano B” in caso di maltempo. Che puntualmente al mattino si presenta: sms del Falco che avverte che nella sua zona piove a dirotto e tempestivamente parte la seconda opzione: il “piano B”!
Tutti in auto in visita pastorale verso il nostro tempio della specialissima: Atlante a Roreto di Cherasco! Alle 10:15 eravamo già in negozio, ognuno verso il proprio settore di interesse, il Falco alla conquista di un completo estivo, Guty alla caccia di un casco degno del suo mezzo, Mauricio deciso a portare a casa un “corsaro”, ed io alla ricerca di “non so bene cosa”…
Dopo alcune teorie sul pantaloncino bianco che “si sporca subito”, “si però è una figata”, si hanno diverse correnti di pensiero sulle ruote in carbonio Zipp: io sostengo che non solo sono stupende, ma bisogna assolutamente averle, Mauricio mi appoggia in maniera alquanto disinteressata offrendosi di acquistare le mie R1 al prezzo delle patate, Guty tenta di spingermi verso le Marchisio, forse per patriottismo, mentre il Falco si gode la scena asserendo che “compra quello che vuoi, ma se non spingi…”

Esco dal tempio con le idee ancora più confuse….forse sarà meglio andare a mangiare qualcosa! Non prima però di essere passati presso una cascina per l’acquisto di bel po’ di mele per tutti. La trattoria è una di quelle che non ti aspetti: l’esterno dice poco, l’interno pure, ma il rapporto prezzo/qualità è da urlo! Ovviamente in senso positivo! E a tavola, come sulla strada, non si fanno sconti per nessuno: vino, antipasti, primi piatti, piattata di funghi fritti la fanno da padrone, con il Falco in grande spolvero! (fatevi dire il suo primo piatto quale è stato…) Pomeriggio terminato? Niente affatto. Salutiamo Mauricio, e noi tre ci dirigiamo alla volta di Vigone per un altro negozio di bici….dopodichè finito? Macchè! C’è ancora il ciclista di Orbassano a cui far visita, ed a cui porre le ennesime questioni sulle ruote in carbonio….
In conclusione è stata una giornata davvero faticosa, districarsi fra telai, ruote, caschi, abbigliamento, mele e funghi non è mica roba per tutti….!
Ci riposeremo sicuramente domani con una bella uscita in bici, ancora tempo permettendo!
“cassani”

venerdì 25 settembre 2009

Prarotto passano gli anni ma "........è sempre una bella salita"


Stamani ci ritroviamo in due, un po perchè è venerdì ( noi siamo di ferie forzate....) un pò perchè ultimamente gli infortuni/malattie proliferano in gruppo. Infatti dopo l'arresto forzato del Grillo causa incidente si è aggiunta Dany (tanti auguri di pronta e totale guarigione) e ultimo ma non ultimo il nostro Guty alle prese con un malanno che però tanto ricorda una famosa commedia di Molière.... Siamo quindi io (falco) e "cassani" la destinazione è Prarotto. Forti della forma estiva saliamo senza timori una salita che in primavera risulta sempre ostica, quanti ricordi. Un saluto a tutti spero che tempo "tempi" e "bubu" ci permettano presto i nuovo una pedalata in gruppo numeroso e rumoroso come un tempo!
Ciaoooo

domenica 20 settembre 2009

Siamo rimasti in due........

Sono le sette circa, ti svegli, apri gli occhi ed è ancora buio (o quasi), guardi fuori e vedi un cielo plumbeo che promette pioggia da un momento all’altro….ti lavi il viso per darti una scossa, non sai se fare una colazione da “ciclista” perché magari pioverà e non pedalerò, allora si aspetta un po’, giusto per sentire se qualcuno chiama per dirti che dalle sue parti piove…hai voglia di ributtarti a letto, invece cominci  a vestirti, lentamente, sempre aspettando che qualcuno chiami….invece esci, forse un po’ assonnato, ma esci, pedali e sei contento, in fondo se pioverà vuol dire che tornerai indietro.
All’appuntamento siamo solo in due, Falco ed io: decidiamo per un classico invernale, Costagrande/Pinerolo, la durezza dipenderà solo dal nostro impegno. Deve aver appena smesso di piovere perchè la prima parte del percorso è quasi tutta una pozzanghera, noi siamo un po’ bagnati e le bici molto sporche, ma a Roletto un timido raggio di sole ci fa capire che abbiamo fatto bene ad uscire di casa; salita verso Costagrande, discesa su Pinerolo, un caffè e via per il ritorno direzione Piscina con l’accompagnamento del sole e di una temperatura più che accettabile. Null’altro da aggiungere, se non che oggi avremmo voluto con noi l’Avvocato Greg per farci un po’ raccontare il positivo esito del suo esame! Pazienza, sarà al prossimo appuntamento!
           “cassani”

venerdì 11 settembre 2009

Tra Canavese e Biellese passando da Oropa

UN PO DI FOTO DELLA GIORNATA
E pensare che l'approccio era stato quello di fare un “tranquillo giro” di fine estate. Alla fine si tratterà di uno dei più duri giri stagionali con i suoi 145 km per 2640 mt di dislivello, ma soprattutto con le pazzesche impennate da 19% di quello che diventerà il nostro nuovo metro di misura “la rampa di Appone”. Per finire 3 o 4 km di sterrato meritevole di una gara di mountain bike, per la disperazione parecchio sonora del nostro “cassani”. La giornata inizia a Bollengo dove lasciate la auto affrontiamo la serra di Ivrea. Prima giusto il tempo per capire che per il nostro cassani non sarà giornata, convinto che il Guty gli tenga la specialissima và a caricare la borraccia alla fontana...... il rumore del carbonio della sua cervélo lo raggela!! La sequela di improperi non è qui ripetibile. Il percorso disegnato dal quoddista “fragola” si rivelerà per buona parte stupendo, permettendoci di vedere sul nostro percorso anche due caprioli (il primo sentendoci arrivare si ribalta sulla strada con un'acrobazia da paperissima, il secondo obbliga addirittura Mauricio alla frenata) dicevo per buona parte, perché per il resto causa sterrato si rivela improponibile e rischia di rovinare l'intera uscita. Arriviamo in ogni caso ad Oropa ci rifocilliamo per poi affrontare la salita che ci porta alla vecchia galleria che sovrasta il santuario. Di li scendiamo per poi affrontare l'ennesima salita che ci porta agli impianti sciistici di Bielmonte. Ormai agli sgoccioli con le forze affrontiamo il ritorno dentro un po' di traffico nei pressi di Biella, la serra sarà l'ultima asperità di giornata. All'arrivo per dare l'idea dello stato psicofisico dei partecipanti, cassani bacia la macchina del guru Mauricio fa il gesto di “buttare” la sua Wilier..... I commenti sono aperti, per quanto mi riguarda, una bella giornata di sport e turismo.... nonché di amicizia.

domenica 6 settembre 2009

MTB : GITA AL “ FORTE MALAMOT “

Presenti “Coccodrille” , i novizi (con Battesimo in MTB su percorso sterrato in alta montagna) per Antonio e Carlo e l’ immancabile e inossidabile “EL Diablo” con destinazione Forte Malamot sopra il lago del Moncenisio, assente giustificato il Grillo causa incidente del giorno precedente (Auguri di pronta guarigione Nello) e non giustificato, “Ribel60” (causa tradimento per uno sporco stagionale in regalo per il bike park di Bardonecchia). Posteggiamo le auto sul piazzale della vecchia frontiera francese, la temperatura è frizzantina (4°C) siamo infatti a 1900 m, e iniziamo a pedalare verso la diga del lago Moncenisio; non arriviamo neanche a metà diga che siamo già fermi causa foratura di Carlo, appena riparata la ruota si riparte veloci e subito la strada si inerpica con pendenze decise. Il fondo è discreto, ma ci sono continui cambi di pendenza che non rendono la pedalata fluida. Superato il primo tratto impegnativo inizio a mulinare le gambe velocemente, la Mtb non avanza, non riesco a sganciare i pedali e mi ritrovo a terra senza rendermene conto: Catena Spezzata! Per mia fortuna arriva a mio soccorso El Diablo che come sempre è attrezzato di tutto punto e mi mette a disposizione lo smagliacatene e una falsamaglia di ricambio per la riparazione della mia Mtb. Si sale con vista lago del Moncenisio e alcuni tratti sono durissimi anche per bikers allenati, siamo ormai oltre 2600m di altitudine e nonostante manchino solo (si fa per dire) 300m di dislivello, la salita sembra epica e già assaporo il gusto di questa nuova impresa. Superiamo a piedi circa 200m di pietraia non pedalabile e siamo ormai in prossimità della cima. La quota raggiunta è considerevole siamo infatti a 2914 m, è il panorama ripaga ampiamente la fatica fatta per arrivare fin qui ; dal forte è possibile vedere i laghi Blanc, nonché i ghiacciai delle montagne che circondano il lago del Moncenisio ed effettuate le foto di rito e rifocillati con panini in compagnia di marmotte e camosci a pochissimi metri da noi. Decidiamo di effettuare la discesa dal versante del Forte Pattacroce ; pochi tornanti e siamo al bivio di quello che pensiamo sia il Buncher 8, infatti vediamo una torretta con degli spazi dove appoggiavano le mitragliatrici, e percorriamo la stradina tra mille dubbi e perplessità, scendiamo per una pietraia di lose taglienti (meglio scendere dalla Mtb per evitare squarci ai copertoni) e ben presto comprendiamo che la strada è sbagliata e ci siamo persi !(a qualcuno devono essergli fischiate le orecchie !) cerchiamo invano una via alternativa per recuperare il nostro errore, ma ahimè dobbiamo risalire per riprendere la strada che abbiamo lasciato (chi lascia la strada vecchia….) Arrivati al bivio l’ unica possibilità è di ridiscendere da dove siamo saliti, la decisione è unanime e ci avviamo verso la via del ritorno, in picchiata verso il Lago, felici per questa magnifica giornata, intensa, faticosa ma piena anche di grande soddisfazione.

Alla prossima
Coccodrille

sabato 5 settembre 2009

Breaking news il Grillo investito.... lui OK la specialissima..........sob!

A conti fatti è andata ancora bene.... dopo alcune ore di ospedale il grillo esce con le sue gambe e con "solo" una spalla dolorante ma non rotta. Certo che dopo essere stato centrato in pieno da un'auto all'altezza della ruota anteriore, aver percorso sul suo cofano alcuni metri per poi essere scaraventato a terra, i danni potevano essere peggiori. La specialissima invece di danni ne ha, specialmente la forcella che risulta letteralmente spaccata in ambedue i bracci. Andiamo con ordine, ci troviamo in tre stamane, io (falco) Rujano e il Grillo, percorriamo insieme di buona lena il classico percorso Vallo varisella, il Grillo, fresco di "Fausto Coppi" sfoggia una forma atletica notevole e i km alla sua ruota passano veloci. Poi causa impegni pomeridiani ci lascia per raggiungere casa e io e Ruj proseguiamo salendo all'ex amiantifera per poi scendere a Corio. Qui dopo una sosta caffè ricevo una chiamata al cellulare, è il Grillo che dall'ambulanza ci informa del suo incidente avvenuto a Alpignano. Il resto fà parte del coincitato pomeriggio che dopo un affannoso rientro ci vede, prima all'ospedale di Rivoli poi a Alpignano per il recupero del mezzo (gentilmente e gelosamente custodito da un ciclista abitante vicino al luogo dell'incidente). la dinamica non lascia dubbi.... l'auto ha torto marcio, mentre il nostro grillo percorreva un rettilineo con diritto di precedenza su tutte le traverse, la vettura che percorreva la stessa strada in senso inverso girava per imboccare una via travolgendolo!
Tutta la solidarietà del gruppo a te Nello! Poteva andar peggio, prendila con filosofia!!

venerdì 4 settembre 2009

Miami "cassani" VIP (very Italian people)

Il caldo afoso (35° e 90 % di umidità) stavano rendendo la passeggiata per le vie commerciali di Miami Biscayne una prova quasi al pari di una scalata pomeridiana al Braida.Decidiamo, quindi, per l’ennesima sosta in un locale per asciugare l’arsura con una buona birra (peraltro quelle alla spina sono parecchio annacquate); scelto il posto (si chiama Hooters) entriamo, ci accomodiamo al tavolo rotondo con sgabelli intorno, tipici dei locali americani, arriva la ragazza per le ordinazioni, mi guarda ed esclama: “ma io ti conosco! Sei cassani del blog italiano Torino in bicicletta! Cosa fai qui?” Ed io: “ si, sono io, sono qui in vacanza…ma sei appassionata anche tu di ciclismo?” Lei: “si, e seguo sempre il vostro blog…conosco te, falco, dani, greg, mauricio, tony, insomma tutti!” Io: “e gutierrez? Lei: “chi è?” è uno che va in bici?” Io: “non importa, lasciamo perdere…” Lei: “facciamo una foto ricordo?”Detto, fatto!Ora la foto è appesa nel locale più alla moda di Miami Biscayne!Ci credereste?

sabato 29 agosto 2009

Giro del Lys

Dopo un Agosto a ranghi ridotti ci ritroviamo un po più numerosi (anche se ancora con molte defezioni) per il classico giro de Lys. Complice un caldo che imperterrito continua a flagellare l'intera regione affrontiamo un percorso che, data l'altitudine media, preferirebbe altre temperature. A parte questo la giornata è piacevole e l'aria tersa permette una splendida vista sulle nostre montagne. A Lanzo ci imbattiamo in una mostra di velocipedi d'epoca davvero curiosa e accattivante, ci infiliamo negli stand per poi ripartire alla volta di viù. Presenti coccodrile, cassani, gutierrez e io falco saliamo fino al colle per poi scendere verso Almense. A metà discesa incrociamo Dany, che ci veniva incontro. Il gruppo rimane unito per poco in quanto cassani e coccodrile si "staccano" per rientrare a casa, io Dany e Guty proseguiamo e raggiungiamo Avigliana per poi affrontare ancora la salita della mortera. Alla fine saranno 125km per 1600 mt. di dislivello. Ciao alla prossima..... ps ma Rujano che fine ha fatto?.....

giovedì 20 agosto 2009

Colle dell'Agnello cima Coppi stagionale _......

UN PO DI FOTO DELLA GIORNATA

Il Colle dell'Agnello (in francese Col Agnel) è un valico alpino delle Alpi Cozie, a ovest del Monviso, che segna il confine tra Italia (comune di Pontechianale, Piemonte) e Francia (Queyras) a 2748 metri di altitudine.[1]

È il terzo valico stradale più alto delle Alpi, dopo il Passo dello Stelvio e il Colle dell'Iseran; poiché questi ultimi due collegano versanti appartenenti alla stessa nazione, ne consegue che il Colle dell'Agnello è il più alto valico stradale internazionale delle Alpi. È inoltre il secondo valico più alto d'Italia dopo il sunnominato Passo dello Stelvio.

Ci ritroviamo Guty ed io (falco) dopo un pò di ferie d'Agosto, in effetti non ci siamo fermati, lui nel pinerolese e in mountain bike con Miky, io nel monregalese alle prese con il colle del Prel (Pratonevoso) e il colle di Tenda. Ci ritroviamo dicevo ed è per l'impresa della stagione..... l'Agnello appunto. La giornata è magnifica e una sveglia infame ci strappa dalla pianura rovente in tempo utile. Quindi saliamo, saliamo per i circa 50 km che da Venasca ci portano al colle. Gli ultimi 10 danno ragione a chi definisce l'Agnello l'esame che rende un ciclista completo. Le punte sono di 14/15% ma la cosa più sorprendente è per quanto l'inclinometro rimanga in doppia cifra. A circa 2 km dalla vetta ho una piccola crisi che risolvo con il solito gel miracoloso, poi la soddisfazione di arrivare lassù, di vedere altri come te che fanno le cose più assurde per chi non può capire, come baciare la bicicletta, io abbraccio in uno slancio psicofisico lo stupefatto Gutierrez...... Era un pò che avevo in mente la scalta alla "bestia" oggi abbiamo avuto ragione di lui!
PS Visto quanto sopra l'obbiettivo passa sullo Stelvio!
Ciao Falco.

venerdì 14 agosto 2009

NIVOLA NIVOLET Il Gran Paradiso è ancora con noi….

UN PO DI FOTO DELLA GIORNATA
E' passato già un lustro da quando ho conquistato la cima del mitico Nivolet.....l' umana memoria non ricorda la fatica fatta a suo tempo, per cui si parte per riscalare la vetta transitabile più alta del GRAN PARADISO. Ancora un grande giro in solitaria e questa volta vorrei un pò di compagnia a supporto, ma tutti i miei compagni d’avventura sono ormai al mare, e a me non resta che pedalare da solo verso la frescura, visto la cappa d’afa di questi giorni. Partenza in discesa da Canischio e velocemente raggiungo Courgnè,i primi paesi corrono via veloci ...Pont, Sparone, Locana ecco ora si inizia a salire, dai 613m di Locana si arriva ai 1058m di Noasca. Iniziano la prime difficoltà ..... 4 tornanti consecutivi con picchi al 14% (niente male) ancora pochi km ed eccola lì.......la temuta galleria: 3535 metri d’adrenalina pura, in effetti c' è la strada parallela che eviterebbe la galleria, ma è piena di buche e massi ed è ormai molti anni che non vengono effettuati lavori di manutenzione, servirebbe una MTB per com’è ormai ridotta. Ormai sono in ballo e mi addentro, un cartello mi avvisa che la pendenza e del 15% (non bastava il buio e il traffico?) accendo la mia lampada posteriore e proseguo nelle speranza che non passino molte auto. Non c'è molto traffico ma quelle poche auto ti mettono in apprensione, ogni tanto c'è una quiete surreale spezzato da un rombo di qualche auto, inizia a fare caldo, nella galleria ci sono 15 °C eppure sudo, sudo e ancora sudo, gocciolo che sembro un rubinetto, ho bisogno di un ventilatore, non fà caldo nella galleria, ma la mancanza d’aria e l’irta salita iniziano a farsi sentire, fortuna che questo supplizio finisca in poco meno di venti minuti (mi rifarò al ritorno meno di tre minuti per percorrerlo! ) e la luce che proviene dalla fine del tunnel mi sembra la fine di un girone dantesco. Un cartello segnala che mancano 5 km a Ceresole e giunto in prossimità del lago, mi fermo per fare una breve sosta con annesso spuntino. Ormai mi rimangono "solo" (si fa per dire) 1000m, di dislivello e circa 18 km di salita, la fatica (anche per lo sforzo di ieri ) inizia a farsi sentire. Si riparte, la sosta ristoratrice ha restituito un pò di vigore alla pedalata, e superate le borgate di Chiapili entro in una nuova vallata con un panorama unico ed indescrivibile, la fatica inizia nuovamente a farsi sentire, e come se non bastasse un fastidioso vento contrario mi costringe ad uno sforzo supplementare non richiesto. Eccomi giunto alla diga del lago artificiale Serrù, e poco dopo la strada spiana anzi ci sono 500 metri di discesa, dopo di che la strada ricomincia a salire ancora all’ 8%, finalmente intravedo uno spiazzo con delle panche, no purtroppo non sono ancora arrivato, ma manca poco anzi pochissimo; scorgo l’ orizzonte e vedo una grande nuvola bianca, sembra panna montata, mi sembra di poterla toccare con la mano, forse è l’ altitudine a fare questi strani effetti, ma per fortuna sono ormai arrivato in cima. Nessun cartello che segnali il luogo dove mi trovo a testimonianza dell’ impresa (solo una fermata d’ autobus) , in tutti i passi e le cime che ho scalato, c’ è sempre un insegna. Scollino e scendo fino al rifugio Savoia, dove mi godo la meritata sosta sulla piana del Nivolet, un meritato riposo tra le nuvole del Nivolet. Alla prossima

Santa Elisabetta

Dopo un ritorno veloce a casa per commissioni, devo ritornare nuovamente a Canischio, per cui decido di allungare il giro ed esplorare la zona est di Courgnè; la scelta un pò obbligata e un pò per curiosità ricade su un santuario sopra Courgnè chiamato Santa Elisabetta, posto come sempre in alto a 1211m con circa 13 km di salita.
Entro al bivio della statale in valle sacra(chissà perché si chiama così ), i primi 5 sono abbastanza docili con pendenze non impegnative fino a Colleretto Castelnuovo, appena passato il bivio capisco subito cosa mi aspetta: un doppio tornante nel giro di pochi metri significa che si inizia a salire decisi, e i molti tornanti mitigano la durezza della salita che si assesta sul 9 % costanti, con punte fino al 15% fino intorno ai 1000 metri con un tratto in piano di circa 700m si riprende a salire con la pendenza di prima.
Il mio grado di allenamento fà si che non abbia molte difficoltà ma il mio stato di forma ferragostiana non è proprio il massimo per fare più giri consecutivi....e domani mi attende un grande giro..........e che giro !!!!
Coccodrille

mercoledì 12 agosto 2009

Bellecombe Plan du lac

Oggi siamo in Francia, saliamo in macchina fino sotto la diga del colle del Moncenisio, non per evitare la lunga salita ma per lasciare le forze per affrontare prima la splendida salita che ci porterà da Termignon nel parco della Vanoise ai 2367 mt. del rifugio di plan du lac. Lo spettacolo è veramente sublime, a 360° la vista delle cime ci ripaga della fatica e i ghiacciai eterni si stagliano bianchi di neve fresca dai loro 3500 mt. Mangiamo i panini e poi scendiamo verso quote più basse visto la temperatura decisamente fresca. Scendiamo da dove siamo venuti e dopo una sosta a Lanslebourg affrontiamo la seconda salita della giornata che ci riporta passando dal lago del Moncenisio alla macchina. Peccato che i filo francesi del gruppo si siano persi tale meraviglia..... ci torneremo!
Ciao Falco







domenica 9 agosto 2009

Il “Gran Paradiso” Campiglia Soana

Dopo un giro di "routine" con arrivo a Canischio, mi stabilisco per la notte e lo uso come punto di partenza per i giri da effettuare nei prossimi giorni.
Rapido sguardo sulla cartina e la scelta ricade su sulle valli Soanna e Orco. Partenza in discesa (devo tenere una riserva di energia per il ritorno) e rapidamente arrivo a Courgnè, rapido salto sulla statale verso Ceresole e in breve sono già a Pont. La strada inizia con un pavé degno delle classiche del nord, e con sommo stupore davanti a me lo sguardo ricade su un vecchio stabilimento: sono proprio davanti alla ex Sandretto, e i pensieri corrono subito a chi stà in panciolle al mare... vero Grillo? La strada inizia a salire con pendenze decise intorno all’ 8-10% in pochi km sono già a 750 nei pressi di Ingria. La strada adesso spiana e per circa 2 km rimane un lieve falsopiano gradevole, un notevole flusso di auto mi fà capire che oggi c' è qualche manifestazione sul mio cammino, infatti, l' aria di festa mi avvolge nei pressi di Ronco c.se (950m) con sfilata degli Alpini (ho lasciato in mio cappello a casa, a saperlo!) e dopo altri 3 km sono a Valprato Soana (1116m) Attraverso tutto il paese tra bancarelle e persone festanti a piedi. Uno sbarramento temporaneo blocca il passaggio delle auto, consentito solo a 2 navette e a piedi.Da lì si entra nel parco Naturale del GRAN PARADISO. La strada si inerpica per altri 2,5 km per arrivare a Campiglia Soana (1350m) dove finisce la strada asfaltata e inizia lo sterrato che porta al Santuario di S. Besso, dove domani ci sarà una sontuosa processione con l' arrivo del Vescovo di Ivrea! Ma già oggi sono previste iniziative nella frazione di Campiglia abbinato alla "Festa del Patoà" con canti e balli francoprovenzali. Un veloce "autoscatto" e dei decisi nuvoloni neri all' orizzonte mi consigliano un ritorno veloce che mi consente di arrivare stranamente puntuale per pranzo. (Totale 73 km per un dislivello totale di 1250m.)



venerdì 7 agosto 2009

Fauniera..... i Marchi del gruppo da MARCO!

Il Colle di Fauniera, o Colle dei Morti, (2.511 m s.l.m.) è un valico alpino situato nelle Alpi Cozie in Piemonte. Mette in comunicazione la Valle Grana con il Vallone dell'Arma (laterale della valle Stura di Demonte). Si trova al culmine della Valle Grana, famosa per il Santuario di San Magno. Il funesto nome di Colle dei Morti fu attribuito dopo una sanguinosa disfida avvenuta nel secolo XVII tra truppe franco-ispaniche e piemontesi nel valloncello poco distante (Vallone dei Morti). È stato scalato una volta al Giro d'Italia, esattamente nel 1999 (con successiva discesa verso Demonte) nella tappa Bra - Borgo San Dalmazzo vinta dal bergamasco Paolo Savoldelli.
(fonte Wikipedia)
Giovedì d'Agosto, una voglia matta di fare qualche cosa di importante, e cosa meglio di un'ascesa al colle che di nome e di fatto incute tanto timore? Per la verità la forma di chi scrive sarebbe più da grigliata in riva al mare ma la passione che ci lega è più forte di tutto il resto! Anche la scelta degli orari non è delle migliori e nonostante la “levataccia” che ci trova in auto alle 7,30 l'inizio vero e proprio della salita (Demonte 780m slm) non comincia prima delle 11. Sarà la canicola più devastante quella che ci farà compagnia almeno fino ai 1800 mt dell'alpeggio
dove ci fermiamo a riempire le borracce ormai vuote. Poi la temperatura si fa più accettabile anche se le forze risulteranno ormai ridotte al lumicino. Arranco fino alla vetta (2480?) con Guty che pazientemente indugia per non umiliarmi, dovrei proprio perdere qualche kilo, e queste sono proprio le salite che lo evidenziano! Poi finalmente lassù.... che sensazione... cime, vette, l'occhio scivola lontano ad ammirare la splendida desolazione delle valli del cuneese, così diverse dalle splendide Dolomiti eppure così stupende nella loro inesorabile desolante tristezza...... Il monumento al Marco nazionale è li che ci aspetta per la foto di rito, qualcuno gli ha indossato una bandana, la vetta merita il marmo. Poi è solo discesa passando dal colle di Esischie che sarebbe terreno di caccia per chi scrive ma il fondo risulta decisamente accidentato da non meritare rischi inutili. Poi, per gradire, un vento contrario ci accompagna per il lungo fondovalle che ci porta alla macchina parcheggiata a Dronero.
Ciao dal Falco.












sabato 1 agosto 2009

Chiamate Chaberton 31 31

UN PO DI FOTO DELLA GIORNATA
Ho parafrasato la quota da raggiungere e una nota trasmissione di una trentina di anni fà aiutava a realizzare alcuni sogni e finalmente questo sogno è stato realizzato.
Finalmente con le sospirate FERIE iniziano i grandi giri e subito si comincia a fare sul serio; si inizia dallo Chaberton, un nome che riecheggia nella mente da alcuni anni, ma mai affrontato per timori sulla reale percorribilità co
n la MTB. Finalmente con l'aiuto di El Diablo e di Rinaldo che per divertirsi al ritorno a optato per l' impresa a salire con un trattore (come lo chiama lui) di ben 14 kg di biammortizzata da portarsi come zavorra.
La partenza avviene da Fenils (1250m) e il giorno prescelto
coincide casualmente con la tappa dell' IronBike , che come arrivo ha lo stesso nostro obbiettivo.
Dopo circa 500m la strada diventa sterrata con pendenze decisamente rilevanti intorno 12-15% ma con un fondo privo di ostacoli la pedalata rimane agile e continua; la salita continua per alcuni km con la presenza costante di insetti (ad avere una rana sul casco la si farebbe morire di indigestione) e la
pendenza diventa più umana intorno al 6-7%.
Lo scenario che si presenta ai nostri occhi è decisamente unico, il sole fà capolino sulla punta dello chaberton e si intravedono chiaramente le torrette dei cannoni, numerose fermate per immortalare tale bellezza, tanto che veniamo superati da un escursionista a piedi che sapremo più tardi che fà parte dell' organizzazione dell' IronBike e anche da alcuni fuoristrada dell' organizzazione che incurante di noi poveri ciclisti
comuni mortali siamo considerati solo degli ostacoli, ma non per tutti, infatti, alcuni km dopo complice una banale foratura, un membro in moto dell' organizzazione vedendoci in difficoltà era pronto in ogni modo ad aiutarci a risolvere il problema. Nel prosieguo del percorso arriviamo ad un passaggio suggestivo e di grande effetto, una frana ha spazzato via il costone e la mancanza di parapetto la scia un senso di vuoto e decido di passare lontano dal bordo, nonostante la strada (penso rifatta da poco x via della presenza di una ruspa) sia larga un paio di metri.
Iniziano ad arrivare i primi concorrenti e per agevolarli ci spostiamo di lato e ne facciamo passare un buon numero, quando i passaggi sono diradati ci incamminiamo anche noi. Intorno a quota 2100 la strada si inerpica maggiormente e il fondo ciottoloso rende la pedalata impossibile ai più, per cui da li in poi la MTB diventa spettatrice fino in cima, (per la cronaca per alcuni tratti di pochi metri si potrebbe pedalare, ma salire e scendere per pochi metri non rende anzi forse è più faticoso). Fin
almente dopo 5 ore tra pedalate, bici in spalle e a piedi arriviamo in cima allo Chaberton.
Il panorama ripaga ampiamente la fatica per arrivare, ma la vista a 360° è impagabile, l' unico neo della giornata è l' andirivieni di 2 elicotteri che disturba la quiete, ma la giornata è spettacolare con una temperatura piacevole, tanto che per alcuni minuti mi sono assopito e crogiolato al sole.
Scattiamo le
foto di rito, aiutati da Andrea81 un membro del sito " LaFiocaVenMola" di cui anche Rinaldo collabora a scrivere per il sito.
Dopo il meritato riposo arriva il momento per me traumatico della discesa, e per il 97,5% l' ho fatto in sella, il 2% a piedi e per l' 0,5% con il c..o a terra!!!
Rinaldo con il suo trattore invece si è divertito con una discesa a rotta di collo facendomi letteralmente mangiare la sua polvere (io l' ho fatto in senso lato in salita, ma il risulta
to non è lo stesso avevo polvere dappertutto anche nelle mutande), ed El Diablo non è certo da meno ma il suo mezzo non può competere con quello di Rinaldo. Finalmente arriviamo all' auto dopo 1 ora abbondante di discesa, ed è stato uno dei giri più impegnativi che ho fatto finora, nonostante i 28 km totali effettuati (pochi ma durissimi), stanco sì, ma felice.
Da fare almeno una volta della propria vita ciclistica, ma prima di ripeterla ci penserò bene prima di intraprendere un’avventura così.
Alla prossima
Coccodrille

martedì 28 luglio 2009

Happy birthday mickyfor

Oggi vorrei rubare un po’ del vostro tempo per raccontarvi non un’impresa eroica ma raccontarvi di una piacevole giornata trascorsa con alcuni membri della “carovana della bicchierata dell’amicizia”…
Sveglia all'alba, vivo un flashback di quando ero piccola che non dormivo tutta la notte per l'agitazione di svegliarmi presto l'indomani per andare a camminare, appuntamento alle 7:30 puntuale con i "baracchini"…
Una giornata tersa ci accompagna, il cielo è nel pieno del suo splendore non si intravede nemmeno una nuvoletta.
Giornata speciale, oggi la carovana si riunisce per festeggiare con un “giretto “ classico l’ottantesimo compleanno di Michele.
Mi sembra di essere in famiglia: Micky, Guty il figlio, Mecu il suo migliore amico e io la “figlia adottiva”.
Un piccolo trasferimento in auto per avvicinarci alla meta, togliendo km di pianura devastante sotto il sole e il caldo di stagione.
Finalmente partiamo con le nostre specialissime da Bibiana dopo aver assaporato un discreto caffè obbligati per svegliare la sottoscritta dal suo coma profondo.
Da notare come sempre lo splendore delle specialissime, tranne ovviamente la mia, con la sospensione forzata del greg la mia bicicletta piange!!!
Destinazione Crissolo, subito dopo Barge incominciamo a salire per Paesana, la strada è piacevole, la salita non troppo impegnativa e soprattutto all’ombra.
Proseguiamo allegri parlando del più e del meno ogni tanto incontriamo qualche gruppo di ciclisti che diversamente da noi affrontano la salita spingendo il più possibile per poter registrare il miglior tempo della stagione.
Arrivati a Crissolo, una piccola sosta alla fontana, improvvisamente dal mio zainetto viene estratta una confezione di ananas caramellato gentilmente offerto dal Guty, viene suddiviso tra di noi e poi di nuovo in sella per giungere il pian della regina.
Sulle strade del pian del rè, Mecu sfoggia la sua bellissima Pinarello FP6, la notano proprio tutti!
Micky sempre in perfetta forma, ogni tanto sbuffando sostiene di non avere più la gamba si demoralizza dicendo che lo scorso anno era salito con due rapporti più duri e intanto va su, sì piano come dice lui, ma va su, ma vi rendete conto: per il suo ottantesimo compleanno ha deciso di salire sin fino in cima al pian del re? Altro che Colletta o Braida!
Il paesaggio è pazzesco, spettacolare, il Monviso mi sembra così vicino io che sono abituata a vederlo lontano dalla finestra di casa mia, e ora è li a due passi da me li che ci guarda che veglia la nostra pedalata…
Una breve sosta al pian della regina e qui incontriamo due solitari della ciclistica del Rivalta, qualche “gavettone” alla sottoscritta e poi di nuovo in bici per giungere dopo circa quattro km alla cima.
Ragazzi che spettacolo, il Monviso è lì, sembra quasi che ci sorrida soddisfatto della nostra impresa o meglio dell’impresa di Michele, perché oggi è la sua giornata!
Ci gustiamo il panorama sedendoci al rifugio, mangiamo un gustoso panino di prosciutto e formaggio e poi attenzione il Guty dal suo zainetto estrae una torta di mandorle e pesche, d'altronde per festeggiare un compleanno non poteva mancare la torta.
La consueta foto del taglio della torta, una passeggiata alle sorgenti per battezzare la sottoscritta e poi ripartiamo per il rientro a Bibiana.
ANCORA AUGURI MICHELE, 100000 di questi giorni in bicicletta!!!!
un bacio,
dany









domenica 19 luglio 2009

Susa Susa: una giornata da incorniciare

Dopo tante pedalate sulle strade nostrane è arrivato il gran giorno per realizzare un Giro di tutto rilievo: la MITICA Susa-Susa.
Del gruppo Torinoinbici sono l’unico partecipante poiché molti di noi sono sulle Dolomiti (beati loro) e i superstiti non hanno intenzione di fare una faticaccia del genere (vero Cassani??).
Appuntamento sotto casa e il mio amico nonché collega EL DIABLO alias Domenico è in puntuale ritardo, inizio seriamente a preoccuparmi quando eccolo arrivare tutto trafelato : non mi è suonata la sveglia (scusa banale ma sempre valida!!!) carichiamo di corsa la mia specialissima sul tetto della sua Panda Ecologica (la mia bici su un tetto di un auto??? Sinceramente la prima e spero ultima volta!!!) e partiamo alla volta di Susa.
Sul piazzale della stazione incontriamo tutti i partecipanti di questo giro organizzato dalla Coop Druento alla quale mi sono aggregato insieme ad altri quattro infiltrati.
Mentre ci prepariamo alcuni iniziano a partire, e depositato il mio zaino con vestiario e cibarie varie nell’auto di Oreste, che ci seguirà per tutto il giro facendoci sentire un po’ professionisti, ( e cosa non da poco, nessun peso aggiuntivo sulla schiena)
poco dopo anch’io mi accordo e inizio il giro, la prima salita è il Moncenisio.Durante l’ascesa parlo con Riccardo il quale mi racconta le sue ultime vicissitudini e aver iniziato tardi la preparazione per via di una operazione subita quest’ anno ( per chi non lo conosce, lui è uno stakanovista della bicicletta, ha partecipato e terminato tutte le Fausto Coppi in notturna 8000 e 12000m e inoltre anche all’ ultima mitica Paris-Brest-Paris 1200km fatti in condizioni da tregenda e in solo 87 ore no stop!!)
L’arrivo è di poco oltre quota 2000 , la temperatura è frizzantina il termometro segna 9 °C e fin quando si sale và ancora abbastanza bene (perlomeno non si suda) ma per scendere bisogna coprirsi molto bene, stile inverno inoltrato. Sosta prolungata per consentire al gruppo di ricompattarsi e rifocillarsi con una deliziosa crostata gentilmente offerta dalla signora MARIA che con il marito segue noi partecipanti con un altra auto al seguito. Discesa veloce (il nostro Falco si sarebbe sicuramente divertito) con arrivo a Lanslebourg, abbiamo da percorrere una trentina di km in falsopiano in discesa prima di incominciare a scalare il mitico GALIBIER; Siamo quasi giunti a Saint Jean de Mourienne, quando un piccolo inconveniente (foratura) fa arrestare tutto il gruppo. Riparato il danno si riparte, arrivati ai piedi della salita si incontrano ciclisti da tutta Europa soprattutto tedeschi e inglesi alcuni con la bici carica di tenda e bagagli. L’ inizio dell’ ascesa che porterà ad una tappa intermedia (TELEGRAPHE) è regolare con una pendenza discreta ma non estrema con arrivo in quota di 1566. La temperatura inizia ad essere piacevole e una leggera brezza fa sì che non ci sia un caldo opprimente. Ancora una sosta con relativo ristoro, e poi leggera discesa fino a VALLOIRE, stupenda cittadina montana con dei panorami da favola unici nel suo genere.
VALLOIRE
Da Valloire inizia la seconda parte dell’ ascesa al Galibier, e a parte l’ ultimo km che ha pendenze decise e impegnative (intorno al 10% di media) e l’ altitudine può provocare cali di prestazioni, la salita non presenta grandi difficoltà a parte la lunghezza. La grande fatica dell’ ultimo km , è ripagata da un panorama mozzafiato che dà la sensazione di essere sul tetto del mondo.
COL DU GALIBIER 2642M
Il cartello è stracolmo di adesivi di tutte le specie arrivati da tutto il mondo è non dà modo di leggere alcunché, ma vi posso assicurare che essere arrivati in cima con le proprie forze è una sensazione impagabile; foto di rito e vestizione veloce per la discesa fino al Lautaret dove ci attendono gli altri amici che hanno optato per un giro relativamente più corto, ma non per questo non impegnativo. Finalmente si inizia a respirare aria di casa, rimane solo la discesa verso Briancon e l’ ultima ascesa, che non è il classico giro dal Monginevro, ma una variante più impegnativa: il col de l’ Échelle (per noi italiani Colle della Scala) che a differenza del Monginevro è più lungo, leggermente più duro e molto più palloso, ma ha il merito di farci togliere dalle insidie della statale decisamente più trafficata.
Ormai arrivati in cima penso che è ormai fatta basta solo scendere fino a Bardonecchia e lasciarsi trasportare dal gruppo fino a Susa .
Dopo circa 13 ore di bici 220 km e 4500 metri di dislivello e stato sicuramente un gran bel giro e indubbiamente abbastanza faticoso.
Il protagonista assoluto della giornata che ha affrontato il giro con un allenamento precario e con pochi km sulle gambe ha deciso di sfidare la sorte e tentare di fare tutto il giro senza salire sull’ auto a seguito; ma di chi sto parlando??
Ma di lui naturalmente:Mario
Il nostro eroe temerario che, aiutato moralmente in tutto il giro (a parte gli ultimi km ) da EL DIABLO è riuscito nella granda Impresa!!!!!
Domenico
In conclusione i miei ringraziamenti sono a tutti i partecipanti di questo meraviglioso gruppo che mi hanno divertito ed aiutato a realizzare questa grande impresa, e soprattutto un grazie a chi non ha pedalato ma si è reso disponibile a fare il giro con noi in auto soffrendo in silenzio, un grazie di cuore da tutti noi a Oreste
“Coccodrille”