domenica 11 aprile 2010

GRAN CANARIA (quasi come i prof)

6Per quest’anno abbiamo pensato alla grande con una meta ciclistica “da professionisti”, Le Gran Canarie. In ordine, decidiamo di partire Venerdì Santo in compagnia dei nostri cugini ciclisti. Da quest’anno si aggiunge la piccola mascotte, Alessandro, 18 mesi. Atterrati a Las Palmas ci accorgiamo che il terreno è impegnativo, d’altronde se ci giungono i professionisti nei mesi di Gennaio e Febbraio per gli allena menti, un motivo ci sarà?!  L’isola si presenta brulla e molto spigolosa, ricoperta da vastissime piantagioni di “platano” (banane) e di cactus la “poltrona della suocera”. Ci accordiamo sin da subito, manco se fossimo un team serio, di fare uscite mattutine di breve chilometraggio in modo da poter rientrare in albergo per ora di pranzo e poter sfruttare il pomeriggio in compagnia del piccolo Ale. Il sabato ci vengono consegnati in un’officina apposita dell’albergo, i nostri cancelli, delle treck in alluminio con l’odiosa tripla, itinerari ciclis13tici, borracce, barrette e 24 liti di acqua. Quest’ultima consegna ci lascia un po’ perplessi, mica sia mo finiti in mezzo ad un deserto? e le piante che abbiamo visto sono di cartone?. Ragazzi, qui sono proprio organizzati per i ciclisti! 
Giorno1: partiamo dal nostro albergo (da sogno) sito in Puerto Rico in direzione Mogan. E’ da sottolineare che l’hotel si trova a 50 m di dislivello dalla statale principale, a scendere nessun problema si tirano i freni ma poi a salire … io e il masso meditiamo per un piano … Arrivati a Mogan, dove veniamo colpiti in primis dal paesaggio ma anche dalla correttezza degli automobilisti, infatti la statale risulta essere molto trafficata, notevoli autobus transitano ma pazienti si mettono a ruota e aspettano il momento giusto per sorpassare il povero ciclista affannoso. Nel sud dell’isola non esiste nemmeno un cm quadrato di strada pianeggiante, tutti strappi tipo collina torinese elevata all’ennesima potenza, considerate che nei nostri primi 10 km facciamo u17n dislivello di 200 metri circa. Arrivati a Mogan, iniziamo a salire per la CG200 verso il Barranco de Mogan giungendo al belvedere di Veneguera. Un ventaccio freddissimo ci accoglie al belvedere, una foto veloce per fissare la nostra tappa e poi giù per il rientro. Totale 70 km con 1300 di dislivello. Arrivati in prossimità dell’albergo io e masso escogitiamo il piano B, per evitare l’ultimo tratto con pendenze disumane dal 16% al 20 % sotto il sole cuocente, il barbotto in confronto è pianura. Abbandoniamo Simone, convinto di intraprendere la dura impresa e ci dirigiamo verso l’ascensore panoramico dove carichiamo le biciclette. Questa sarà sempre la nostra procedura del rientro in hotel, bici in ascensore e passaggio nella hall, tanto gli spagnoli sono sportivi e non si scompongono! Simone, invece, sarà l’unico di noi a percorrere a fine di ogni giro la salita per l’albergo.
Giorno 2: oggi decide di venire con noi Federica. Per l’occasione decidiamo un percorso a così dire facile, per permettere a Federica un giro piacevole, non tanto allenata. Peccato che durante l’analisi dell’itinerario non mi sia accorta della dicitura a carattere arial 5 del tipo “ difficoltà medio alta”! Partiamo direzione per Maspalomas, come sempre veniamo accolti da degli scorci indescrivibili per la loro bellezza e da delle rampette niente male. Giunti a Meloneras poco prima di Maspalomas, svoltiamo verso l’interno per la statale CG504 inoltrandoci dentro il barranco de Ayaguares, que el calor y el sol! Giungiamo alla “vetta” del nostro giro, Cima Pedro Gonzales 490 m dal mare, dopo una salita a pendenza costante ma durina al 12% circa soprattutto perché completamente sotto il sole. Federica mostra una grinta nonostante abbia pochi chilometri, sarà il gene lombardo “pesta, pesta, pesta”!!! Ritorniamo per la CG503 in modo da percorrere un anellino, poi incrociando Maspalomas di nuovo per la statale che ci porta a Puerto Rico, con cambi regolare per proteggere il più possibile Federica. Totale 63 km con 900 m di dislivello. Giunti al hotel secondo in nostro mezzo preferito, l’ascensore panoramico, ad attenderci c’era Simone già in “formato ciclistico” pronto per consegnarci il piccolo Ale e partire per il medesimo giro in solitaria. image001
Giorno 3: noi decidiamo di far recupero per riprenderci dalle fatiche e prepararci psicologicamente al giro dell’indomani. Simone nel pomeriggio decide per un giretto lungo la costa, 40 km per 600 m.
Giorno 4: organizziamo il nostro giro di punta dopo aver consultato dettagliatamente gli itinerari proposti, decidiamo un giro che dovrebbe portarci in quota, circa 1000 m dal mare. Partiamo dirigendoci verso Mogan, iniziamo a salire per la CG200 verso il Barranco de Mogan giungendo ad un incrocio che porta alla nostra destinazione Cruz de San Antonio, una salita lunga e costante circa 20 km con un dislivello di 900 m, battezzata dalla sottoscritta il piccolo Stelvio di stagione. Siamo fortunati, perché la strada è chiusa al traffico per dei lavori e così ci assaporiamo la salita immersi nel verde e nella vegetazione delle canarie! Ritorniamo dal Barranco di Soria per poi giungere alla solita statale lungo mare che ci porta a Puerto Rico. Totale 60 km con 1250 di dislivello.
Giorno 5: purtroppo è l’ultimo giorno di pedalata, alla sera vengo a prelevare le biciclette! Decidiamo un giretto lungo la costa direzione prima per Mogan e poi per Maspalomas. Totale 50 km con 700 m per noi e 60 km per Simone che allunga leggermente il giro. Il fato ha voluto questa volta colpire la povera Federica, nella programmazione dei giri sarebbe toccato a lei, ma purtroppo uno yogurt troppo fermentato ha giocato dei brutti scherzi nel suo intestino o involontariamente Simone ha avariato lo yogurt con alcune gocce di gutalax per impedire il giro alla consorte ed approfittarne del suo malessere a suo vantaggio? Chi lo sa?… Io per tutta la settimana risulto essere un lamento unico a tal punto di voler mollare la bicicletta definitivamente, ogni pedalata risulta essere per me così faticosa!. Nel compenso sia Andrea che Simone sotto l’effetto del doping platano sono dei vulcani, sprigionano energia da ogni poro!


Alla prossima pedalata.
dany

4 commenti:

  1. Stupende le foto dei percorsi... sembra il Galibier con la flora di un altro pianeta!! Complimenti alle amazzoni, per quanto riguarda i maschietti vedremo (almeno per quanto riguarda Andrea ) se il doping platano funziona anche da noi!!!!
    Interessante la poltrona della suocera quanto costa? la voglio!

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  2. Dimenticavo... OMSA che gambe!

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  3. Gutierrez4/13/2010

    complimenti a Federica mamma sprin: meno male che sei impegnata a tempo pieno a fare la mamma... altrimenti sarebbero guai per tutti

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  4. "cassani"4/13/2010

    Che posti!!! Gran bella vacanza, beati voi!
    Complimenti a tutti e quattro per la scelta dei percorsi, davvero impegnativi.

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