martedì 30 novembre 2010

Un “Falco” di 50 anni

Eccomi qua! “…Ancora una volta sulla breccia, cari amici…“  100_9947
Dopo molte insistenze mi ritrovo di nuovo a commentare, non la solita e necessaria uscita in bicicletta, ma un compleanno. Anzi, IL compleanno del nostro collega,  amico, ma soprattutto del nostro compagno di tante “passeggiate” in bicicletta,  il nostro diversamente giovane Falco. (Marco) 50 ANNI. Un numero che da solo fa girare la testa. Ho provato a considerarlo in altri modi:  600 mesi, o 18.250 giorni,  o 438.000 ore, oppure 26.280.000 minuti, sono andato in crisi di fame. Anche se per una parte di noi questo evento è già passato, da pochissimo tempo si intende, riviverlo e condividerlo tutti insieme in allegria e buonumore con la tua famiglia è stato piacevole. Ripensando con commozione alla lettera che tua moglie ti ha scritto mentre la leggevi davanti alla tua specialissima, soprattutto per i 97 chili di peso, scritti senza misericordia, ho pensato alle nostre mogli, per chi le ha ancora. Tra noi cinquantenni, la vanità sportiva ha sostituito l’orgoglio sessuale. Le mogli , ormai non si preoccupano più delle scappatelle.
Una mountain-bike è più temuta di una ventenne. Il cuore del marito, oggi, rischia soprattutto in salita. Lo riduce a vestirsi come Arlecchino e camminare come Charlot.
E’ vero. Noi, veri cicloamatori, sappiamo esattamente  quanto pesa la nostra bicicletta ma sappiamo a malapena quanto pesa nostro figlio.
Già. Il peso. Mai avvicinare la bilancia e lo specchio. Scoprirsi panciuti e sovrappeso è fatale.
Siamo tanti “Impantanati” che imploriamo alle nostri dolci metà le parole giuste quando siamo stati staccati al rientro a casa.
Che il vento sia con noi…
Per quelle che stoicamente sono rimaste, nonostante che una buona parte del sabato e a volte pure la domenica, sole a casa. Rita Pavone gli andava meglio. Veniva lasciata sola solo la domenica. Per quelle che rispondendo a telefonate al limite della decenza
“ …Buonasera. Ho la pippa in carbonio. Se viene gliela faccio vedere!...” . Vagli a spiegare che era il ciclista e non il solito pervertito.
Per quelle che sono ancora convinte che passato il tempo per crescere, e pure per maturare, ci sia rimasto il tempo per capire “ad’piantéla lì” una buona volta. Né !.
Grazie. Ci rendiamo conto che l’avervi regalato solo una settimana ( da DIO ) sulle Dolomiti è stato troppo poco.   In conclusione caro Falco, invecchiare non è stato mai facile per nessuno, ma tutto il gruppo di “ Torino in bicicletta “ ti è vicino in questo momento.
Buon compleanno.

PS:
Se ci vedete passare salutateci, ma non chiedeteci di rispondere. C’è chi ha alzato un braccio, ed è rimasto in quella posizione per un mese.

Ciao da Willy

domenica 14 novembre 2010

IL GRUPPO PERDE I PEZZI MA NON IL VIZIO!

Statale del lago di Avigliana sabato 13 novembre:siamo in sette (Guty, Mauricio, Willy, Rujano, Greg , Renzo ed io), procediamo in fila indiana ad andatura regolare, quando all’improvviso vedo un’Audi A5 puntare decisa verso di noi in fase di sorpasso, peraltro vietato dalla linea continua; non un accenno di rallentamento, tanto meno di rientro nella sua corsia, ed è un attimo: sfreccia a pochissimi centimetri da noi, con il mio dito medio ad accompagnare il passaggio….il peggio sembra essere passato, ma sento alle mia spalle degli urli “ferma, è caduto!” Mi fermo immediatamente, vedo un bici in terra, torno velocemente indietro e vedo Willy piegato in due che si sta rialzando, per fortuna…..

Willy sta bene, accusa dolori al costato (le radiografie non riscontreranno alcuna rottura), la bici sembra sana, (ma le leve del cambio-freno saranno da sostituire) e decidiamo di riaccompagnarlo alla ciclabile che lo separa dalla sua auto…

Il Greg che ha visto la dinamica dell’incidente, dice che Willy ha sbandato vedendosi improvvisamente l’auto così vicino facendo un gran bel volo e ricadendo sul guard-rail, e che lui stesso per evitarlo ha rischiato grosso..….ora, ripensando alla disastrosa caduta di Guty (auto che invade la nostra corsia) ed a questa, non so cosa poter augurare a coloro che non solo non rispettano i limiti di velocità ma se ne fregano altamente delle biciclette e che anzi le considerano (e sono molti in Italia) solo degli impicci lungo il percorso…..

Noi decidiamo di proseguire lungo la strada promiscua che porta a Pinerolo, ma verso Cumiana perdiamo un altro pezzo del Gruppo: Il Guty accusa dolori alla gamba, non vuole forzare il ritmo e preferisce un tranquillo ritorno a casa; orfani di Garminator, la nostra meta diventa il classico Costagrande con il ritorno dalla medesima via.

Che dire….abbiamo terminato il 2009 con l’incidente del Grillo, in primavera si è scassato Gutierrez, in estate è caduto Greg, ora Willy, direi che possiamo porre la parola fine alla stagione degli incidenti, no?

p.s.: il vizio ovviamente è quello di pedalare….alla faccia degli automobilisti incoscienti.

“cassani”