sabato 28 novembre 2009

Pavaglione

Oggi Willy chiede a gran voce km e salita "almeno 100 per 1000"...... alla fine si dichiarerà ampliamente accontentato! Ci troviamo al solito posto per poi raggiungere Alpignano dove attende Rujano. Come un fantasma si materializza il Grillo che ci rincorre fin da Grugliasco. Siamo quindi in 5 Willy appunto, Gutyerrez, Rujano, Grillo ed io. Raggiungiamo Condove dove il grillo ci saluta causa impegni, noi procediamo sulla cicloturistica e approffittiamo per fermarci a prenotare il ristorante per il pranzo del 12. (per chi ancora non lo sapesse il ristorante precedentemente identificato è chiuso al sabato a mezzogiorno). Fatto ciò andiamo ad affrontare la "bestia" di giornata, la salitona di Pavaglione! Le rampe sono significative e le precentuali sono costantemente in doppia
cifra, ma la temperatura è eccezzionale, grazie all'esposizione e alle correnti più saliamo e più i gradi salgono fino a superare i 12°. Scendendo incrociamo Dany Andrea e un loro
amico, ci uniamo tutti e scendiamo in valle. Creiamo un bel treno che và verso verso casa. Il Guty come era facile prevedere patisce sul lungo il fatto di tenere il ritmo del gruppo con il suo "cancello" di mountain bike causa manutenzione straordinaria alla sua specialissima. Consolati Guty, dalla prossima sarai di nuovo in sella alla tua Nevi, saranno dolori per tutti!
Ed ecco il Garminetor
Ciao Falco

domenica 22 novembre 2009

Moncuni mountain ...... in folta compagnia!

Al mattino guardando fuori dalla finestra non riuscivo a vedere il balcone di fronte, distante poche decine di metri, ecco, ho pensato, tutta la fatica per far riunire finalmente i gruppi che abitualmente frequento è ormai vana.Dopo mesi di fine lavoro di diplomazia sono riuscito a convincere il gruppo dei corsaioli a rimontare dopo anni in sella alle loro bikers e uscire finalmente fuori dal caos del traffico per respirare aria senza smog (o quasi) e godersi il paesaggio e i colori che la collina Morenica offre in questa stagione.Mi preparo e provo ad uscire, nella speranza che in mezzo ai boschi la nebbia sia meno fitta, ad attendermi sotto casa in perfetto anticipo è Antonio, che pazientemente aspetta che monti la luce posteriore sulla mia MTB. Scendendo
mi accorgo che non è così tragica come pareva un’ ora prima, il palazzo di fronte è quasi visibile, penso che tutto sommato se riusciamo ad arrivare indenni ai piedi della collina il giro si possa fare. Strada facendo raccattiamo Rinaldo e il suo “TRATTORE “ come chiama scherzosamente lui la sua “saltafossi” , poiché sembra più una moto (da quanto è massiccia ) che una MTB. La visibilità è ora accettabile, ma addosso si sente un’umidità da pioggia, infatti ho il giubbotto e i guanti “bagnati”. Arrivati a Pianezza come per incanto la nebbia si è dissolta ed è apparso un sole novembrino decisamente apprezzabile per le premesse del meteo!A un incrocio noto un viso familiare…..è Tatanka con la sua specialissima fermo ad aspettare il Grillo, per loro oggi giro corto causa impegni familiari, ma ho ottenuto la promessa che al prossimo appuntamento con la MTB ci saranno anche loro.Arrivati a Rivoli imbocchiamo la ripida salita che porta al castello dove è fissato il ritrovo odierno; alcuni sono arrivati in auto per via del traffico e della nebbia, rapido scambio di saluti e finalmente si parte !Ma manca ancora qualcuno…..lo zoccolo duro di Torinoinbici ossia Falco, Gutierrez, Rujano e Willy si sono attardati facendo il giro del globo per via dei lavori che hanno bloccato alcune via di accesso al castello.Poche centinaia di metri di asfalto e inizia il bosco, ci siamo, il gruppo procede compatto fino alla prima rampa della giornata facendo la conta siamo un gruppone di 13 unità, non male per essere la priva volta che ci si avventura nelle vesti di BIKERS ! Peccato che manchino all’ appello il Cipollino del Truc i Massi e Cassani (a cui alcuni di noi hanno proposto di prestare per l’ occasione la MTB, e chissà se la prossima volta riusciremo ad esserci tutti) ma c’è da registrare una new entry: strappato alle corse podistiche sono riuscito a trascinarlo in questa che per lui è una nuova impresa: si chiama (anche lui) Marco e ne sentirete ancora parlare….. Si procede di buon passo e si cercano strade alternative al solito giro, e un po’ più impegnative del solito tanto che ogni tanto bisogna fermarsi ai bivi (altrimenti qualcuno vagherà per giorni nei boschi)per ricompattare il gruppo.Ad un tratto sulla nostra strada dobbiamo per forza fermarci a causa di un gregge di pecore che interrompe il nostro cammino. Mentre il pastore fa defilare il gregge il cane a guardia ci guarda incuriosito…ma perché passate proprio di qua??? Sembra domandarsi, infatti non ha tutti i torti; appena superato l’ imprevisto ostacolo ci rendiamo conto di aver sbagliato strada! Ovviamente siamo ripassati di nuovo davanti al cane, che per nostra fortuna e stato fermo e impassibile ad attendere il nostro transito. Il fondo non è fangoso ma la presenza di foglie umidicce lo rende viscido e in certe discese bisogna strare con gli occhi bene aperti.In alcuni punti i passaggi sono obbligati e a volte bisogna passare in pozza miste di acqua fango e sassi, proprio dopo il passaggio di una di queste, il Falco inizia una serie indefinita di imprecazioni:si pensava che i cuscinetti delle ruote fossero a pezzi (infatti sembravano una grattugia) ma era solo un impressione la causa era solo l’ attrito del fango sui cerchi con i v-brake, questo è uno dei motivi perché si stanno diffondendo sempre di più i freni a disco.Ancora alcune rampe ed ecco spuntare la cresta di Moncuni, destinazione di giornata, In attesa che tutti arrivino alla metà uno sguardo verso la città ancora avvolta da una cortina di nebbia e meritato spuntino prima della foto di rito.Qui ci saluta Mario che ritorna veloce verso casa e noi proseguiamo in cresta portandoci verso il vero obbiettivo non dichiarato della giornata: salti salti e ancora salti !!!!Qualcuno ha improvvisato un parco bike con trampolini e drop nella quale tuffarsi con dei bimbi su un vasetto di NUTELLA. L’ atmosfera è particolare, di gioiosità per un divertimento diverso dal solito, si vedono spuntare dagli zaini protezioni stile MOTOCROSS e a turno ci si tuffa verso l’ improvvisato trampolino, ripresi anche da una videocamera magicamente uscita dal mio zaino, e come unico inconveniente: la risalita ; per rituffarsi in un altro salto, bisogna spingere a piedi la MTB per via della pendenza elevata.Anche chi non ha mai provato una cosa del genere spinto da spirito di emulazione si è tuffato anche lui in questo innocente e divertente gioco facendo salti e acrobazie,e i più scatenati di tutti sono quelli che hanno delle ALL MUNTAIN mentre chi ha una semplice FRONT è un po’ penalizzato all’ atterraggio. Alla fine stanchi più per l’ orario che per altro, decidiamo che è ora di ritornare a casaLa discesa scorre veloce, quando ad un tratto, un inatteso capitombolo da parte di Rujano senza alcuna conseguenza, ci fà preoccupare e per evitare ulteriori danni diminuiamo l’ andatura per evitare altri “botti”.Arriviamo ad un bivio dove i gruppi si dividono per le loro rispettive destinazioni, con la promessa- speranza di ripetere tutti insieme un altro giro divertente come quello fatto oggi.
Coccodrille


domenica 15 novembre 2009

IL BATTESIMO IN MTB

Ci accordiamo con il Gutierrez per un "giretto della domenica" in MTB, vendutomi da Andrea tranquillo e di scarico. Appuntamento ore 10:00 davanti a casa nostra, costringendo il Gutierrez, mattutino, a fare duecento volte il giro dell'isolato in macchina come passatempo per raggiungere le 10:00.
Finalmente ore 10:00, come al solito non siamo puntuali e ci facciamo aspettare un po', immaginate pure quale sofferenza sia per un "baracchino" farsi aspettare. Partiamo con i nostri mezzi, pesantissimi, non scorrevoli, per destinazione Roncaglia,

per poi giungere a Villarbasse e proseguire direzione Laghetto, scorci stupendi ci avvolgono i colori dell'autunno. Tutti in forma smagliante e scattante, tranne la sottoscritta che deve combattere centimetro per centimetro con le pietre, i legnetti e lui, il DIO del Humus, il fango!
Dal laghetto proseguiamo fino a Reano, il lontananza, come un miraggio, vedo il mio amico fedale, l'asfalto! Che bello, penso tra di me, il peggio è passato, sono riuscita a dominare il mio nemico sterrato e ora è acqua passata, esaltandomi con il cancello sull'asfalto. Ma purtroppo a Trana, una stradina strerrata mi inganna e le mie ruote si trovano costrette a percorrerla fino a Giaveno. Ormai stremata a Giaveno, i due giovincelli che sembrano domare una moto da cross, mi concedono un caffè per riprendere i sensi e una barretta per recuperare le energie! Caspita ragazzi, quanto si consuma!
Da Giaveno ci dirigiamo verso Borgata Concorda per transitare a Trana, qui ho una visione, i due maschietti mi prendono in giro perchè confondo la strada con la Colletta di Cumiana. Ripassiamo da Reano, di nuovo i miei muscoli sono più rilassati non appena capiscono che il manto stradale è di nuovo il loro amico, ma attenzione perchè scendere verso Villarbasse? sarebbe troppo semplice, forse nel libretto d'istruzioni consegnatomi con la bicicletta ho saltato qualche sezione dettagliata sul divieto dell''uso del mezzo sull'asfalto?
E allora ecco il gutierrez, ormai trasformato in un "gagno" che improvvisamente si butta in una stradina a destra e improvvisamente mi ritrovo di nuovo con le ruote che scorrono su foglie, erba e fango e il sentiero si fa sempre più stretto. A questo punto l'APOCALISSE, il sentiero scompare, i miei due compagni sempre più esaltati si buttano giù dal bosco, mi dicono "stai rilassata" che così gestisci meglio il mezzo, ma che rilassata, spero nell'incontro con un cinghiale, così almeno ho la scusa di scendere dalla bicicletta!!! Assenza di sentiero definito, non faccio domande sul funzionamento del garminetor, oramai i miei due compagni si muovono seguendo l'orientamento e finalmente verso la fine s'intravede il prato, si lui, il confine tra la civiltà e il mondo del humus, ma i folletti non li ho incontrati.
Nell'ultimo pezzo, non ho più avuto le forze di domare il mio cavallo e sono scesa a piedi per poi giungere sull'autostrada, la ciclabile dell'acquedotto che collega Sangano con Rivalta.
Alla prossima uscita nel mondo magico dell'humus!!!
Garminetor

sabato 14 novembre 2009

MOCCHIE PER SEMPRE!

Venerdì sera il Falco denunciava crampi alle gambe per la fatica del pomeriggio, io stamane sembravo un gatto di marmo data la lentezza dei movimenti…insomma c’erano tutti i presupposti per non andare oltre una salutare asseggiata…ed invece, come a volte accade, la voglia di esserci prende il sopravvento e la stanchezza quasi scompare. Ripeto: quasi. Ancora forfait per Gutierrez, (complici fastidiosi dolori ed un muletto che non lo convince troppo!), mentre Cocodrile e Willy rimandano a sabato prossimo l’appuntamento. Tenendo fede alla promessa, stamane Dany ed Andrea si presentano al rendez-vous in perfetto orario, portando con loro un’altra giovane coppia incontrata lungo la strada; completano il gruppo Falco, Rujano ed il sottoscritto. Meta odierna Mocchie, di solito scelta perché esposta al sole…di cui
oggi non ne vedremo nemmeno un raggio: peccato, perché anche se il freddo non era eccessivo, la notevole umidità (anche oggi! ) ha reso la discesa poco piacevole. A Condove salutiamo i nostri compagni di viaggio (di stanza a Cantalupa!) e noi, non prima di un corroborante caffè, imbocchiamo la strada dei Bertassi per raggiungere Sangano, (dove Dany ed Andrea si improvvisano locomotive), e poco dopo la consueta ciclabile.
Personalmente trovo che la salita di Mocchie-Prarotto sia piacevole sotto tutti i punti di vista, sia come lunghezza, sia come pendenza ed impegno, non dimenticando la relativa vicinanza e Torino….ho detto tutto ciò giusto per sapere quale è la vostra salita preferita, sempre rimanendo nei nostri giri consueti…certo che se poi vogliamo spostarci di molto, il Mont Ventoux a mio avviso non ha confronti…e non mi dispiacerebbe tornarci…
A presto e buona settimana.
“cassani”

venerdì 13 novembre 2009

Collina Torinese

Venerdì del ciclista per "cassani" e falco, destinazione collina torinese e astigiano, circuito mai banale che presuppone sempre fatiche chilometriche e dislivelli importanti, e così sarà anche oggi..... Assente Gutierrez colpito all'ultimo momento da un dolore alla cervicale, causato pensate da un massaggio, (complimenti al massaggiatore). Giornata uggiosa che aumenta il tasso di umidità di cui le vallate collinari già normalmente abbondano.... ma la voglia di pedalare c'è e tutto il resto è noia! Chiacchieriamo parecchio anche grazie all'assenza totale di traffico ma la media è elevata e cassani in splendida forma tira
anche in pianura come poche volte siamo abituati a vederlo fare, io lo lascio fare volentieri.... so che oggi pagherò è solo questione di tempo. E il mio tempo arriva, intorno al 100simo km (che ci trova ancora ben a est del Po) Da lì in poi per il sottoscritto sarà un calvario fino a casa. In totale saranno 130 km per 1690mt di dislivello...... non male per un Novembre inoltrato, cosa faremo di questo passo la prossima estate????? E domani pioggia permettendo si replica!
PS Mancando Guty niente Garminetor..... .
Falco

domenica 8 novembre 2009

TRITTICO DI STAGIONE

Con oggi si può tranquillamente affermare che l’inverno è ormai giunto: prima mattinata un po’ fredda, con sole ed un buon tasso di umidità nell’aria; con queste premesse si sarebbe potuto scegliere un percorso esposto a sud, magari una salitella assolata…invece no: Mortera, Coazze e Colletta di Cumiana, quanto di più umido ci si possa attendere nei paraggi. Alla convocazione rispondono in sei, Dany, Andrea, Rujano, Willy, Guty e “cassani”. Solito “cazziatone” di Guty a Dany ed Andrea per un lieve ritardo, e pronti per la galoppata. Il senatore del gruppo Guty (“nonu” come lo apostrofa oggi Dany) stamane cavalca un reperto storico, completamente in acciaio e con un peso non indifferente: una mtb
Merlin anni ’90 naturalmente color titanio; la sua specialissima è in clinica, così come la Wilier di Mauricio. Le tre salite concatenate confermano un ottimo stato di forma di Rujano, Daniela che conserva una freschezza atletica invidiabile accoppiata alla nuova passione per l’i-phone, la grinta di Willy nonostante il non eccessivo kilometraggio, il progressivo e costante miglioramento di Andrea e la tenacia con la quale Gutierrez affronta ogni asperità in considerazione del “cancello” di ferro cui è costretto! Per la cronaca, l’uscita odierna non registra alcuna foratura ma soltanto il raggiungimento di quota 10.000 km da parte mia. A sabato prossimo confidando nel bel tempo.
Ciao! “cassani” Vai al germinetor

giovedì 5 novembre 2009

Daisuke Nakanishi un mito!!!

Tratto dal Corriere della sera
Undici anni. Tanto ha impiegato il giapponese Daisuke Nakanishi a completare il giro del mondo. Mezzo scelto: non la mongolfiera come Phileas Fogg, il celebre protagonista del romanzo di Verne, ma la bicicletta. Nakanishi è partito a luglio del 1998 dall'Alaska: aveva 28 anni. Ha percorso 150mila chilometri e attraversato 130 Paesi in
cinque continenti (guarda la mappa). Il periplo del coraggioso ciclista è stato raccontato dal quotidiano The Daily Yomiuri.
LE METE - Ha attraversato con la sua bicicletta gli Stati Uniti, diretto in Messico, ha proseguito per l'America Centrale ed è
arrivato a Panama nove mesi più tardi, nell'aprile del 1999. Da lì è arrivato in Perù, ha preso un aereo da Lima a Stoccolma e ha percorso il nord-Europa fino all'agosto del 2000, quando ha preso un altro aereo alla volta dell'Africa, dove ha pedalato più di un anno lungo la costa orientale. Le destinazioni successive sono state Australia, Nuova Zelanda e Argentina, che ha raggiunto nel giugno del 2003. Il traguardo dei 100mila chilometri lo ha tagliato in Lituania, da dove si è trasferito in Russia, Georgia, Europa meridionale, di nuovo Africa e Sudamerica e finalmente in Asia, nella città giapponese di Osaka, sua meta finale, che ha raggiunto all'età di 39 anni.
ANEDDOTI - Durante il viaggio ha cambiato 82 pneumatici, 15 catene, cinque pedali della sua bicicletta, e ha bucato circa 300 volte. Tanti gli aneddoti: nella città brasiliana di Santos ha conosciuto Pelè, ad Auckland (in Nuova Zelanda) ha incontrato Sir Edmund Hillay, in Sudafrica ha passato una notte nella cella che gli ha offerto la polizia per ripararsi dalla pioggia. Tra i momenti più difficili, i giorni trascorsi a Tbilisi proprio mentre scoppiavano le ostilità tra Russia e Georgia, nel 2008, e la periferia della città veniva bombardata dagli aerei russi. «Ma la cosa più bella sono stati gli amici incontrati in tutto il mondo» ha detto Nakanishi, che spera di ricevere in Giappone la visita dei suoi innumerevoli compagni di viaggio. Progetti per il futuro? Trovare un lavoro "normale", ma continuando a ricordare e raccontare la sua straordinaria avventura.