domenica 19 luglio 2009

Susa Susa: una giornata da incorniciare

Dopo tante pedalate sulle strade nostrane è arrivato il gran giorno per realizzare un Giro di tutto rilievo: la MITICA Susa-Susa.
Del gruppo Torinoinbici sono l’unico partecipante poiché molti di noi sono sulle Dolomiti (beati loro) e i superstiti non hanno intenzione di fare una faticaccia del genere (vero Cassani??).
Appuntamento sotto casa e il mio amico nonché collega EL DIABLO alias Domenico è in puntuale ritardo, inizio seriamente a preoccuparmi quando eccolo arrivare tutto trafelato : non mi è suonata la sveglia (scusa banale ma sempre valida!!!) carichiamo di corsa la mia specialissima sul tetto della sua Panda Ecologica (la mia bici su un tetto di un auto??? Sinceramente la prima e spero ultima volta!!!) e partiamo alla volta di Susa.
Sul piazzale della stazione incontriamo tutti i partecipanti di questo giro organizzato dalla Coop Druento alla quale mi sono aggregato insieme ad altri quattro infiltrati.
Mentre ci prepariamo alcuni iniziano a partire, e depositato il mio zaino con vestiario e cibarie varie nell’auto di Oreste, che ci seguirà per tutto il giro facendoci sentire un po’ professionisti, ( e cosa non da poco, nessun peso aggiuntivo sulla schiena)
poco dopo anch’io mi accordo e inizio il giro, la prima salita è il Moncenisio.Durante l’ascesa parlo con Riccardo il quale mi racconta le sue ultime vicissitudini e aver iniziato tardi la preparazione per via di una operazione subita quest’ anno ( per chi non lo conosce, lui è uno stakanovista della bicicletta, ha partecipato e terminato tutte le Fausto Coppi in notturna 8000 e 12000m e inoltre anche all’ ultima mitica Paris-Brest-Paris 1200km fatti in condizioni da tregenda e in solo 87 ore no stop!!)
L’arrivo è di poco oltre quota 2000 , la temperatura è frizzantina il termometro segna 9 °C e fin quando si sale và ancora abbastanza bene (perlomeno non si suda) ma per scendere bisogna coprirsi molto bene, stile inverno inoltrato. Sosta prolungata per consentire al gruppo di ricompattarsi e rifocillarsi con una deliziosa crostata gentilmente offerta dalla signora MARIA che con il marito segue noi partecipanti con un altra auto al seguito. Discesa veloce (il nostro Falco si sarebbe sicuramente divertito) con arrivo a Lanslebourg, abbiamo da percorrere una trentina di km in falsopiano in discesa prima di incominciare a scalare il mitico GALIBIER; Siamo quasi giunti a Saint Jean de Mourienne, quando un piccolo inconveniente (foratura) fa arrestare tutto il gruppo. Riparato il danno si riparte, arrivati ai piedi della salita si incontrano ciclisti da tutta Europa soprattutto tedeschi e inglesi alcuni con la bici carica di tenda e bagagli. L’ inizio dell’ ascesa che porterà ad una tappa intermedia (TELEGRAPHE) è regolare con una pendenza discreta ma non estrema con arrivo in quota di 1566. La temperatura inizia ad essere piacevole e una leggera brezza fa sì che non ci sia un caldo opprimente. Ancora una sosta con relativo ristoro, e poi leggera discesa fino a VALLOIRE, stupenda cittadina montana con dei panorami da favola unici nel suo genere.
VALLOIRE
Da Valloire inizia la seconda parte dell’ ascesa al Galibier, e a parte l’ ultimo km che ha pendenze decise e impegnative (intorno al 10% di media) e l’ altitudine può provocare cali di prestazioni, la salita non presenta grandi difficoltà a parte la lunghezza. La grande fatica dell’ ultimo km , è ripagata da un panorama mozzafiato che dà la sensazione di essere sul tetto del mondo.
COL DU GALIBIER 2642M
Il cartello è stracolmo di adesivi di tutte le specie arrivati da tutto il mondo è non dà modo di leggere alcunché, ma vi posso assicurare che essere arrivati in cima con le proprie forze è una sensazione impagabile; foto di rito e vestizione veloce per la discesa fino al Lautaret dove ci attendono gli altri amici che hanno optato per un giro relativamente più corto, ma non per questo non impegnativo. Finalmente si inizia a respirare aria di casa, rimane solo la discesa verso Briancon e l’ ultima ascesa, che non è il classico giro dal Monginevro, ma una variante più impegnativa: il col de l’ Échelle (per noi italiani Colle della Scala) che a differenza del Monginevro è più lungo, leggermente più duro e molto più palloso, ma ha il merito di farci togliere dalle insidie della statale decisamente più trafficata.
Ormai arrivati in cima penso che è ormai fatta basta solo scendere fino a Bardonecchia e lasciarsi trasportare dal gruppo fino a Susa .
Dopo circa 13 ore di bici 220 km e 4500 metri di dislivello e stato sicuramente un gran bel giro e indubbiamente abbastanza faticoso.
Il protagonista assoluto della giornata che ha affrontato il giro con un allenamento precario e con pochi km sulle gambe ha deciso di sfidare la sorte e tentare di fare tutto il giro senza salire sull’ auto a seguito; ma di chi sto parlando??
Ma di lui naturalmente:Mario
Il nostro eroe temerario che, aiutato moralmente in tutto il giro (a parte gli ultimi km ) da EL DIABLO è riuscito nella granda Impresa!!!!!
Domenico
In conclusione i miei ringraziamenti sono a tutti i partecipanti di questo meraviglioso gruppo che mi hanno divertito ed aiutato a realizzare questa grande impresa, e soprattutto un grazie a chi non ha pedalato ma si è reso disponibile a fare il giro con noi in auto soffrendo in silenzio, un grazie di cuore da tutti noi a Oreste
“Coccodrille”







4 commenti:

  1. Complimenti a tutti solo la contemporaneità degli eventi (Dolomiti) mi ha impedito di esserci! ma resta un obbiettivo primario!!!!

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  2. Gutierrez7/19/2009

    complimenti a tutti e sopratutto a tony che ancora una volta non parla ma pedala "long distance" chissà se un anno o l'altro ci riuscirò anche io ?

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  3. "cassani"7/19/2009

    Grande Tony! E in effetti non avevo molta voglia di faticare così...magari il prossimo anno...insieme però!

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  4. Coccodrille7/19/2009

    X Cassani dopo averla fatta 2 volte x il prox anno penso ad altre avventure...penso di rifare questa impresa fra molto più tempo, a meno che.....la rifaccio in senso inverso!!!
    Coccodrille

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