Presenti “Coccodrille” , i novizi (con Battesimo in MTB su percorso sterrato in alta montagna) per Antonio e Carlo e l’ immancabile e inossidabile “EL Diablo” con destinazione Forte Malamot sopra il lago del Moncenisio, assente giustificato il Grillo causa incidente del giorno precedente (Auguri di pronta guarigione Nello) e non giustificato, “Ribel60” (causa tradimento per uno sporco stagionale in regalo per il bike park di Bardonecchia). Posteggiamo le auto sul piazzale della vecchia frontiera francese, la temperatura è frizzantina (4°C) siamo infatti a 1900 m, e iniziamo a pedalare verso la diga del lago Moncenisio; non arriviamo neanche a metà diga che siamo già fermi causa foratura di Carlo, appena riparata la ruota si riparte veloci e subito la strada si inerpica con pendenze decise. Il fondo è discreto, ma ci sono continui cambi di pendenza che non rendono la pedalata fluida. Superato il primo tratto impegnativo inizio a mulinare le gambe velocemente, la Mtb non avanza, non riesco a sganciare i pedali e mi ritrovo a terra senza rendermene conto: Catena Spezzata! Per mia fortuna arriva a mio soccorso El Diablo che come sempre è attrezzato di tutto punto e mi mette a disposizione lo smagliacatene e una falsamaglia di ricambio per la riparazione della mia Mtb. Si sale con vista lago del Moncenisio e alcuni tratti sono durissimi anche per bikers allenati, siamo ormai oltre 2600m di altitudine e nonostante manchino solo (si fa per dire) 300m di dislivello, la salita sembra epica e già assaporo il gusto di questa nuova impresa. Superiamo a piedi circa 200m di pietraia non pedalabile e siamo ormai in prossimità della cima. La quota raggiunta è considerevole siamo infatti a 2914 m, è il panorama ripaga ampiamente la fatica fatta per arrivare fin qui ; dal forte è possibile vedere i laghi Blanc, nonché i ghiacciai delle montagne che circondano il lago del Moncenisio ed effettuate le foto di rito e rifocillati con panini in compagnia di marmotte e camosci a pochissimi metri da noi. Decidiamo di effettuare la discesa dal versante del Forte Pattacroce ; pochi tornanti e siamo al bivio di quello che pensiamo sia il Buncher 8, infatti vediamo una torretta con degli spazi dove appoggiavano le mitragliatrici, e percorriamo la stradina tra mille dubbi e perplessità, scendiamo per una pietraia di lose taglienti (meglio scendere dalla Mtb per evitare squarci ai copertoni) e ben presto comprendiamo che la strada è sbagliata e ci siamo persi !(a qualcuno devono essergli fischiate le orecchie !) cerchiamo invano una via alternativa per recuperare il nostro errore, ma ahimè dobbiamo risalire per riprendere la strada che abbiamo lasciato (chi lascia la strada vecchia….) Arrivati al bivio l’ unica possibilità è di ridiscendere da dove siamo saliti, la decisione è unanime e ci avviamo verso la via del ritorno, in picchiata verso il Lago, felici per questa magnifica giornata, intensa, faticosa ma piena anche di grande soddisfazione.
Alla prossima
Coccodrille
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