Il Colle di Fauniera, o Colle dei Morti, (2.511 m s.l.m.) è un valico alpino situato nelle Alpi Cozie in Piemonte. Mette in comunicazione la Valle Grana con il Vallone dell'Arma (laterale della valle Stura di Demonte). Si trova al culmine della Valle Grana, famosa per il Santuario di San Magno. Il funesto nome di Colle dei Morti fu attribuito dopo una sanguinosa disfida avvenuta nel secolo XVII tra truppe franco-ispaniche e piemontesi nel valloncello poco distante (Vallone dei Morti). È stato scalato una volta al Giro d'Italia, esattamente nel 1999 (con successiva discesa verso Demonte) nella tappa Bra - Borgo San Dalmazzo vinta dal bergamasco Paolo Savoldelli.
(fonte Wikipedia)
Giovedì d'Agosto, una voglia matta di fare qualche cosa di importante, e cosa meglio di un'ascesa al colle che di nome e di fatto incute tanto timore? Per la verità la forma di chi scrive sarebbe più da grigliata in riva al mare ma la passione che ci lega è più forte di tutto il resto! Anche la scelta degli orari non è delle migliori e nonostante la “levataccia” che ci trova in auto alle 7,30 l'inizio vero e proprio della salita (Demonte 780m slm) non comincia prima delle 11. Sarà la canicola più devastante quella che ci farà compagnia almeno fino ai 1800 mt dell'alpeggio dove ci fermiamo a riempire le borracce ormai vuote. Poi la temperatura si fa più accettabile anche se le forze risulteranno ormai ridotte al lumicino. Arranco fino alla vetta (2480?) con Guty che pazientemente indugia per non umiliarmi, dovrei proprio perdere qualche kilo, e queste sono proprio le salite che lo evidenziano! Poi finalmente lassù.... che sensazione... cime, vette, l'occhio scivola lontano ad ammirare la splendida desolazione delle valli del cuneese, così diverse dalle splendide Dolomiti eppure così stupende nella loro inesorabile desolante tristezza...... Il monumento al Marco nazionale è li che ci aspetta per la foto di rito, qualcuno gli ha indossato una bandana, la vetta merita il marmo. Poi è solo discesa passando dal colle di Esischie che sarebbe terreno di caccia per chi scrive ma il fondo risulta decisamente accidentato da non meritare rischi inutili. Poi, per gradire, un vento contrario ci accompagna per il lungo fondovalle che ci porta alla macchina parcheggiata a Dronero.
Ciao dal Falco.
ragazzi che posto! che paessaggio!
RispondiEliminachissà se x il prossimo anno sarò in grado di raggiungere una vetta del genere?!
buona pedalata a tutti,
dany