lunedì 12 gennaio 2009
Michele Un uomo un mito! Un esempio per tutti noi
Ci ritroviamo in questo periodo dell’anno a fare le somme sui traguardi raggiunti e a predefinirci nuove mete per l’anno a venire; ma questa volta vorrei rubare un po’ del vostro tempo per chiacchierare un po’ e parlarvi della vera essenza del ciclismo… Forse per una donna può essere più semplice raccontare, noi donne siamo avvolte da quel sentimentalismo che ogni tanto ci vuole per rendere più piacevole il racconto… Amo la bici come amo la vita in modo non condizionato, senza limiti. Abbiamo iniziato ad andare in bici quasi per gioco e ora siamo così permeati da questa atmosfera che è quasi diventata la linfa della nostra esistenza. Ma come ci siamo ritrovati fin qua? Sono cresciuta con la visione davanti ai miei occhi di una persona in particolare sempre in sella alla sua bicicletta, dando quasi l’idea di un corpo unico e fluttuante, due elementi fusi insieme in una totale armonia e leggerezza. Poi un giorno quasi per caso, abbiamo organizzato un’uscita con lui, in molti lo hanno soprannominato il “Grimpeur”. Agitazione, tensione, la prima uscita, nemmeno con una specialissima, ma con il nostro vecchio cancello. Da subito, lui, ci ha fatto apprezzare la vera linfa del ciclismo, che diversi ignorano o l’hanno dimenticata in preda alla dipendenza della competizione e dei risultati. Da quella volta sono seguite diverse uscite con Michele, ci ha fatto scoprire diverse stradine, ci ha fatto ammirare i colori della natura… Percorrere un tratto con lui è una cosa solo per i privilegiati, perché con i suoi racconti ogni volta ci porta alla vera storia del ciclismo, all’essenza pura. Parlare di una persona è assai difficile, si rischia che tutto diventi confuso, un minestrone, ma mi devo concentrare voglio parlare di lui, voglio raccontarvi, voglio fare in modo che attraverso il mio racconto voi possiate vivere le mie stesse emozioni, che riusciate a conoscerlo, anche di un pochino… E’ solito incoraggiarti in salita, proprio quando sei nella piena crisi acuta, sei lì che stringi i denti e allora ti porta indietro con il tempo, ti esclude momentaneamente dalla sofferenza, raccontandoti per esempio di quella volta che era salito con il suo fedele amico “Mecu” e poi con “Vacchetta”, “Bumbunera” il “Conte”,…, penso che abbia girato in lungo e in largo l’Italia e non solo, gli parli dei Pirenei e lui ci è stato, chiedi dei consigli sull’ascesa del Mont Ventoux e lui nei dettagli sa consigliarti quale versante scegliere in base alla propria preparazione fisica, se salire da Bedoin, Maloucene o da Sault. Ormai è diventata un’abitudine organizzare una settimana di vacanza con gli itinerari di Michele, si prende in mano il telefono, si chiama, e lui in quattro e qua trotto ti tira giù 1000 percorsi con richiami non solo ciclistici, “se andate lì, non vi perdete l’abbazia di Nova Cella oppure la città ne vale la pena visitarla….” e così via dicendo…. E poi quando inizia a raccontarti di quella volta, nel 1949, quando per il Giro d’Italia ebbe la fortuna di assistere alla mitica tappa Cuneo Pinerolo, ormai diventata leggenda per molti di noi, lui era lì in cima al Colle del Sestriere ad aspettare l’eroica impresa di Fausto Coppi. La cosa più bella è osservare in qualità di spettatore il “principe del ciclismo” uscire con suo figlio,come se si fosse tramandata di padre in figlio un’antica magia ….. E anche se ultimamente le uscite con lui si sono diradate, c’è stato il distacco del cordone ombelicale, lui ha deciso di lasciarci andare, dobbiamo prendere il nostro volo per poter crescere, migliorare e confrontarci con persone che vanno più di noi; ma ogni volta che si organizza un nuovo giro con lui, come lui stesso lo definisce la ”bicchierata dell’amicizia”, l’uscita si riveste di quella particolare magia che solo lui può dare. Michele, ci ha fatto amare il ciclismo, la purezza del ciclismo, ogni volta ci porta in una realtà che solo pochi come lui hanno avuto la fortuna di conoscere, soprattutto in questo periodo dove il ciclismo è coperto da questa misteriosa nuvola del doping. Grazie Michele per tutto quello che hai fatto e continui a fare per noi… daniela
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GRANDE MIKY SEI UN MITO E UN ESEMPIO; UN GRAZIE ANCHE A DANIELA CHE RIESCE SEMPRE A SCALDARE CON I SUOI ARTICOLI I NOSTRI CUORI!
RispondiEliminaEHI MICHELE NON TE L'HANNO MAI DETTO CHE NELLA FOTO IN GARA SEI UGUALE UGUALE A COPPI???
RispondiEliminagrazie Gutierrez per il montaggio fotografico.
RispondiEliminadany
Le foto sono puramente indicative, per visualizzare la carriera ciclistica serve un dvd
RispondiEliminaUn bel tributo ad un personaggio che sicuramente vale la pena conoscere! la bici e non solo, anche la vita di tutti i giorni ha bisogno di persone così, ci vogliono tanti Michele, ma, servono anche tante Daniela, che riescono a cogliere ciò che i Mi chele seminano nella vita quotidiana.
RispondiEliminaCiao a tutti Max Kapitano
Accidenti che Signor Articolo! Si sente davvero che vi ha trasmesso un grande amore per la bicicletta. Complimenti Dany! E naturalmente complimenti a Miki, il grande protagonista della storia! Un vero esempio di sportivo!
RispondiEliminaAlla prossima Miki!
"cassani"
Michele,posso vantarmi di aver pedalato,una volta,con te?Grazie.
RispondiEliminaMauricio
UN VERO OMAGGIO AL CICLISMO E A CHI LO HA VISSUTO CON LO SPIRITO EROICO E SPORTIVO,UN BEL CONTRIBUTO PER QUESTO BELLISSIMO SPORT.
RispondiEliminaRingrazio di cuore Daniela per questo splendido articolo, e tutti Voi per i vostri affettuosi commenti.. replicherò presto ! saluti Michele.
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