Una delle regole non scritte del mondo dei ciclo sportivi dovrebbe essere quella di mantenere una distanza da colui che ci precede tale da poterne sfruttare la scia e nel contempo permettersi una via di fuga o un margine sufficiente per frenare in caso di incidente….ma perchè questa premessa? Partiamo dall’inizio. Ritrovo alle ore 9:30 per i “superstiti” dalla copiosa nevicata del giorno prima, Guty, Falco, Rujano e “cassani”: le strade molto sporche non ci permettono alternative in quanto ad itinerari, quindi la proposta di un bel avanti e indietro dalla bassa Val Susa per sfruttare al massimo il sole viene accolto abbastanza bene. A Rivoli si aggiunge un ragazzo “carrozzato” Cannondale che ci accompagnerà per tutto il nostro giro. La destinazione è presto scelta, si arriva sino a Bussoleno e si ritorna indietro, sempre cercando di mantenere una velocità di crociera abbastanza elevata. Ma ecco che sulla strada del ritorno, sul cavalcavia di Condove, Rujano ha un attimo di “smarrimento”, sbanda, sbatte contro il guad-rail, Guty lo tampona, rimbalza in mezzo alla strada e con lui noi tutti…mezzo minuto dopo sarebbe passato un Tir… Il fatto di non essere stati troppo a ruota, stile gara, ci ha forse permesso di non cadere con le conseguenze che tutti conosciamo….a ciò aggiungo una dote di equilibrismo incredibile dimostrata da Rujano! Un rapido controllo dei mezzi perché fossero ancora in ordine e pronta ripartenza verso casa: perché si sa, il secondo pensiero è sempre dedicato allo stato della bici, che non si sia fatta nulla, che stia bene e sia sempre bella…ma non ricordo bene, è il secondo o il primo pensiero?
“cassani”