Forse un po’ impegnativo come titolo, in fondo il giro del Col del Lys non è mai stato una cosa terribile, però fatto in questo periodo, con lo scarso allenamento di noi tutti e soprattutto con i “muri” di neve intorno, assume un fascino del tutto particolare.
Al ritrovo siamo in cinque: Falco, Gutierrez, Mauricio, MeoGiai, e Cassani. Le condizioni meteo del momento non paiono troppo favorevoli, ed in effetti già a Lanzo, cominciano a sorgere in gruppo i primi pareri negativi sulla scelta della meta: il Falco denuncia la possibilità di avere troppo freddo in discesa, MeoGiai avverte sui rischi del ghiaccio, Mauricio solidarizza con entrambi, io mi domando perché abbiamo portato con noi questi maledetti zainetti, l’unico che professa fiducia nella riuscita della spedizione è Guty: “vedrete, il tempo su sarà bello, ho visto tutte le web-cam in montagna”!
Ma perché, il Lys si può già chiamare montagna? Non vorrei che Moncenisio e Izoard si offendessero…
Prendiamo per valide le sue ragioni e proseguiamo in direzione Viù: salita moderata che presa con un ritmo regolare ci consente anche di fare due chiacchere, ma soprattutto di apprezzare finalmente l’uscita del sole! Te l’avevamo detto Guty, che il tempo sarebbe migliorato, mai mollare!
Incredibile ma vero, ci risulta impossibile rifornirci di acqua a Viù: la solita fontana è sommersa da due metri di neve ammucchiata! Non importa, non sarà la sete che patiremo oggi. Dal bivio del ponticello la salita è subito vera e poco prima della frazione San Giovanni la spessa coltre di neve rende il paesaggio quasi fiabesco rendendo lo sforzo in salita quasi un piacere (esagero?), il breve tratto in falsopiano lo percorriamo da andatura turistica per godere del panorama davvero fantastico, il freddo non sembra pungente ed il sole ormai la fa da padrone. Si, forse il Lys è davvero una montagna.
All’arrivo in vetta un panino ed un caffè caldo, al ginseng per Guty e Falco ( cosa non si fa per recuperare dalla fatica!), qualche foto d’ordinanza e poi giù in picchiata verso Almese; e qui, se mi permettete, ho provato a compiere una discesa a livello dei migliori: infatti sono riuscito a non farmi risucchiare dai quattro inseguitori come di solito…d’accordo sono partito un po’ prima, forse loro non si sono tirati il collo, ma io ero soddisfatto lo stesso!
Al semaforo di Almese ci dividiamo: MeoGiai, Falco e Guty proseguono per Caselette, Mauricio ed io optiamo per un ritorno più rapido da Rivoli.
Considerazioni finali? Si, una: la forma piano piano arriverà, e con essa la voglia di fare molto di più, una voglia con un nome epico: VENTOUX! Per ora una parola appena sussurrata in gruppo, chissà, con il trascorrere dei mesi
“cassani”
...mercoledì vi ho seguito con il pensiero e con un pò di nostalgia!!!
RispondiElimina...intanto non sarei riuscita a compiere qs impresa quasi epica in qs periodo dell'anno!
BRAVI RAGAZZI!!!
Dany